Me...

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martedì 28 dicembre 2010

Sms delle feste: suvvia, un po' di bon ton!


Rieccoci alla care, vecchie feste comandate. Periodo succulento di dolcetti ed abbracci, di saluti ed auguri.
Nella frenesia del Natale non sempre però siamo in grado di inviare i nostri pensieri affettuosi a tutte le persone che desidereremmo raggiungere. E' proprio a questo punto che scatta, insidioso, l'sms collettivo: pratica orripilante, sgradevole e, per quanto mi consta, alquanto irritante.

A chi non è mai capitato di vedersi recapitare sul cellulare una classica frasetta del tipo "Mille auguri a tutti per un sereno Natale!". A Tutti? Tutti chi?

Ecco cosa penso:
1) Se tu: amico, conoscente, fornitore, passante, marziano... desideri veramente inviarmi degli auguri sinceri, avrai l'accortezza di utilizzare un incipit che si rivolga a me in prima persona, chiamandomi per nome.

2) Si eviti grandemente di far viaggiare a mo' di "spam" frasette e rime giocose già ricevute un milione di volte, avrebbe tanto il sapore di regalo riciclato.

3) Fare un piccolo sforzo per sembrare un minimo originali è auspicabile ma cercando di utilizzare comunque una fraseologia adatta al nostro carattere e al nostro usuale modo di esprimerci. Nulla risulta più cacofonico di un pensiero "forzato".

4) Ultima indispensabile regoletta che adotto da qualche anno a questa parte (con risultati apprezzabili) è quella di NON rispondere ai messaggi collettivi. Spesso ignorare il nostro interlocutore, in questo tipo di conversazioni, porta quest'ultimo a riflettere sul perchè mai voi non abbiate ricambiato i suo i auguri così... sentiti!

Riflettendoci un po' sarà evidente la considerazione di quanto risulti assai più gradito un messaggio, pur veloce e contratto che sia, ma scritto e pensato solo per noi!

lunedì 20 dicembre 2010

Sposa d’inverno? Ritorno allo stile bon ton

Per la sposa d’inverno ritroviamo, quest’anno più che mai, una netta ed imperante ricomparsa dello stile bon ton, fatto di linee sobrie e pulite che ammiccano ad un’eleganza semplice ma impeccabile, con numerosi rimandi ad una moda fatta di garbo e raffinatezza.

Ma quali sono i dettagli stilistici per ottemperare ai dettami di una “moda aggraziata” per la sposa della stagione più fredda? Ma certo: rivisitazione del passato in chiave moderna, con un tocco di originalità.

Cappotti e cappottini
hanno da sempre solleticato la curiosità delle fanciulle che si preparano a nozze invernali. Ecco quindi una versione moderna dell’eterea damina avvolta in meravigliosi paltò di tessuto termico, caldissimi ed impalpabili, che donano un piacevole tepore mantenendo uno stile ineccepibile.

Il piumino, un capo divenuto nel tempo la migliore sostituzione “eco” del più datato pellicciotto, quest’anno è riproposto da moltissimi stilisti in meravigliose versioni bon ton. Per fashion addicted!

Il bon ton del matrimonio vuole la sposa con le spalle coperte durante la cerimonia religiosa. Il gelo pungente del mese decembrino suggerisce alle fanciulle l’uso di morbidi anelli coprispalle di cachemire sapientemente lavorato, associato eventualmente anche a maniche sfilabili del medesimo tessuto.

Un tocco di rosso ed è subito festa! Per strizzare l’occhio al Natale basterà anche solo un piccolo dettaglio rosso, un particolare applicato all’abito o inserito nel bouquet o nell’acconciatura, per rendere ancor più attuale l’atmosfera onirica e romantica del matrimonio a Natale.

Torna di moda la cappa! Imprescindibile per un look sofisticato ma assolutamente attuale. Il famoso capo di abbigliamento, tanto caro alle signore del secolo scorso, è il vero must dell’inverno 2010. Indispensabili insieme a questo soprabito guanti lunghissimi a coprire l’avambraccio.

Lo stivaletto in stile vittoriano dal sapore nostalgico sarà un perfetto accessorio per il completamento dell’outfit da “signorina per bene”. Comodi ed eleganti, di pelle o tessuto saranno i migliori compagni anche per gli infiniti balli del dopo torta.

Sempre in osservanza alle più semplici regole di bon ton ricordiamo infine che non sarebbe corretto pronunciare “salute” all’indirizzo di chi ci starnutisce di fronte. Meglio dunque far finta di nulla e, se questi fosse la sposa, perché non far preparare un fazzolettino delicatamente ricamato, da donare alla fanciulla come ulteriore affettuosissimo dono? E per le più scaramantiche ricordiamo di “pagare” il fazzoletto con una monetina, anche di pochi centesimi!

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martedì 7 dicembre 2010

Matrimonio a Natale!












I matrimoni invernali possiedono senza dubbio un’atmosfera magica, estremamente romantica e calda che rimanda alle antiche tradizioni legate al Natale e alla ricerca di buoni auspici per il nuovo anno. Ecco qualche pillola per vivere al meglio le nozze legate a questo suggestivo periodo dell’anno.

Galoche… che delizia - Le conosciutissime calzature di gomma possono rivelarsi, nell’ambito di un matrimonio invernale, un dettaglio estremamente utile per la sposa che, dovendo affrontare le probabili intemperie legate al periodo, potrà utilizzarle come particolare assolutamente grazioso e divertente, adatto anche per foto inusuali. Bianche o rosso fuoco, adornate di graziose scritte colorate inerenti all’amore o multicolor, le galoche, ormai sdoganate dal loro classico ruolo di stivale da lavoro, diventano un dettaglio super glamour da portare con ironia per ricordare che infondo “sposa bagnata: sposa fortunata”!

Vischio tirabaci - Nell’ambito di un matrimonio natalizio non potrà certo mancare qualche rametto di vischio sparso qua e là per suggerire a sposi ed ospiti di richiamare la buona fortuna. Questa rinomata pianta ha, in realtà, origini molto lontane. Nell'antichità i druidi usavano il vischio per ottenere infusi e pozioni medicamentose. Due sono le leggende principali legate a questi rami: la prima ha origini celtiche, legata alla mitologia nordica, al rapporto tra Odino e la moglie Frigg legati nel tentativo di salvare la vita al figlio Balder (cfr. "Miti e leggende di tutti i tempi" – Happy Books); la seconda, di matrice cristiana viene sottoposta sotto forma di "favola di morale" con la storia di un vecchio ed avaro mercante che, pentendosi del proprie malefatte pianse calde lacrime che diventarono bacche di vischio. Per tutti però ormai il vischio suggerisce semplicemente di abbandonarsi al più bello dei gesti d’amore, il bacio, da scambiarsi rigorosamente sotto i verdi rametti.

Qualcosa di blu? No, di rosso! - Entusiasmante, energizzante e foriero di buona sorte, il colore rosso non potrà certo mancare nell’allestimento di un matrimonio natalizio. Per una volta il colore blu, tanto caro alle amanti della tradizione anglosassone che vorrebbe qualcosa di blu come ornamento dell’abbigliamento della novella sposa, potrà essere prontamente sostituito con un dettaglio del colore che da sempre è simbolo di buona fortuna. E se non andrà a far parte della mise della fanciulla di bianco vestita sarà comunque un colore molto apprezzato per i festosi decori con i quali è possibile sbizzarrirsi in questo periodo dell’anno. Che siano piccoli nastri di seta o velluto ad abbellire tovaglioli o menu, bacche di agrifoglio o semplici decorazioni dell’albero, il rosso la farà da padrone!

Stretti stretti sotto l’ombrello - Ricordiamo che siamo ormai in Inverno, non è quindi inusuale che il tempo atmosferico minacci pioggia o neve proprio nel giorno del nostro sospirato matrimonio. La sposa di Natale dovrà dunque pensare a dotare gli ospiti di un bell’ombrello per ripararsi stretti stretti sotto l’utile cupoletta colorata che, oltre a svolgere la sua precipua funzione riparatrice potrebbe rivelarsi occasione di nuovi, inaspettati incontri per le amiche in cerca di cavaliere…Non si sa mai! Sia che la scelta ricada su colori simili o contrastanti, oltre a riparare capo e spallucce, l’ombrello potrà diventare un’incantevole scenografia di luci e colori all’uscita della cerimonia, un delizioso sfondo per foto davvero speciali. E se quel giorno fossimo invece salutati a sorpresa da un bellissimo cielo azzurro? E’ ovvio, lo si utilizzerà come superbo parasole!

Viva il camino! - Il caminetto è quanto di più vicino all’iconografia classica di un evento caldo ed avvolgente. Oltre a diffondere incantevoli e suggestivi profumi liberando nell’aria le deliziose fragranze decembrine dalle note ricche di muschio, resina e aghi di pino, il camino rimanda la mente a ricordi sopiti, dolci e meravigliosi. L’ipnotizzante scoppiettare del ceppo potrebbe suggerirci di utilizzare alcune fette d’arancia lasciate ad essiccare vicino alle braci per decorare tavole imbandite e impreziosire anche i dettagli più particolari.

Un profumato tableau - Per organizzare il piazzamento degli ospiti nei vari tavoli potremmo optare per una scelta “verde” ed utilizzare pini ed abeti di facile reperimento durante questo periodo. Le opzioni sono molteplici: dalla realizzazione di un semplice cartellino di forma circolare (a ricordare la sfera natalizia) con il nome degli ospiti ed il relativo tavolo da appendere all’abete ben decorato, all’esecuzione di piccole sfere in vetro, ornato da linee dorate, da appoggiare sul piatto come prezioso segnaposto. Ed ancora piccoli tralci di larice spruzzati di bianco abbelliti da graziosi cartellini di colore rosso identificativi del posto a sedere per ogni invitato. In ogni caso il coro unanime sarà: viva la natura!

Tè e tisane per scaldare il cuore - Perché rinunciare all’inebriante profumo dello zenzero o della cannella mescolato a preziose foglie di tè? Una tazza di questo nettare bollente sarà molto apprezzata soprattutto a fine banchetto, quando gli ospiti si attarderanno in chiacchiere crogiolandosi al tepore della pregiata bevanda fumante. Un tavolo ben allestito con una buona varietà di tè e tisane, piccoli cucchiaini fatti di zucchero cristallizzato e i famosi “biscottini di Natale” contribuiranno ad esaltare l’atmosfera calda e conviviale di una meravigliosa, indimenticabile giornata. Proponete tè bianchi, scuri, fruttati e arricchiti di note alla cannella ed ogni ospite ricorderà il calore di ogni momento.

Attrezziamoci per la neve! - Il meraviglioso manto bianco conferisce ad ogni scenario un’aura incantevole, certamente fiabesca e ricca di suggestioni, ma contribuisce altresì a rendere più difficoltosi gli spostamenti di sposi ed ospiti. Ricordiamo quindi a tutti di non dimenticare le catene da neve e, in mancanza di un wedding planner, forniamo i nostri testimoni di un bel sacco di sale grosso che oltre a essere foriero di buona fortuna potrà evitare il formarsi di fastidiose lastre di ghiaccio, ottime per una gradevole pattinata sul lago sulle note di Tschaikovsky ma molto meno gentili se si tratti di riaccompagnare la suocera stravolta dalle fatiche nuziali…

Leggi l'articolo anche su Matrimonio.it

mercoledì 1 dicembre 2010

IL VISCHIO: ANTICO RAMETTO TIRABACI

E’ il momento dei matrimoni invernali, ed allora perché non riprendere alcune delle antiche tradizioni provenienti dai paesi del Nord rivisitate ed ingentilite da quelle presenti anche nostro paese, come ad esempio la leggenda legata alla pianta di vischio.

Questo arbusto era considerato fin dall’antichità di emanazione divina anche per le spiccatissime qualità curative. I druidi, sacerdoti delle antiche popolazioni celtiche particolarmente avvezzi a pratiche incantatorie, la ritenevano una pianta in grado di sconfiggere numerose malattie mediante il suo utilizzo derivato dalla preparazione di infusi per pozioni medicamentose.

Il vischio è considerata la pianta sacra al Solstizio d’Inverno che, cadendo tra il 21 e il 22 dicembre, coincide con il giorno più corto dell'anno e con la notte più lunga, presagendo alla rinascita e alla fortificazione del “dio Sole” che dopo quella data avrebbe sempre più accresciuto la propria potenza.

Si racconta che i druidi fossero soliti tagliare i rami di vischio, pianta parassita, priva di radici a terra, con una lama dorata per raccoglierli immediatamente in un panno di lino, senza che cadessero in terra, pena la perdita dei poteri magici.

La tradizione cristiana ha poi suggerito altre storie di questa celebre pianta suggerendone una miriade di “novelle morali” più o meno lacrimevoli ma la cui sintesi non può che stare altro che nel riconoscere questa pianta foriera di buona fortuna, in ogni campo s’intende, scacciando “spiriti maligni” e pensieri negativi, ma soprattutto in amore, e quindi nel matrimonio, perché si sa: baciarsi sotto il vischio garantisce gioia, serenità ed eterno amore!

Leggi l'articolo pubblicato su TGCom Oggi Sposi

martedì 30 novembre 2010

Rosso portafortuna!

Siamo quasi a Natale! Il tempo vola, davvero...
In questo periodo di attesa per la festa, ricco di una mirandola di luci e colori, uno in particolare spicca come passepartout di gioia e allegria: ed è proprio il rosso! Ne scorgiamo dettagli ad ogni angolo di strada ma se vi capitasse di trovarvi a Milano il prossimo 2 Dicembre perchè non far capolino all'evento organizzato da Rubinia Gioielli?

Una pennellata di rosso tingerà di colore i gioielli della nuova collezione natalizia 2010 creati appositamente per l’evento. Un colore che, non solo richiama l’atmosfera di luce e calore che caratterizza il Natale, ma che rappresenta l’anima creativa della stessa maison, richiamando la lucentezza del Rubino, re delle gemme preziose e pietra misteriosa a cui fin dall’antichità venivano attribuiti poteri magici.

E voi ben sapete quanto io ami... il Rubino! Rosso o Bianco che sia...
Buon evento a tutti!

domenica 21 novembre 2010

Lo storico dolce nuziale


Riporto alcuni stralci di un articolo di costume apparso su IL GIORNALE dal quale ravvisiamo alcuni interessanti rimandi ad antichi usi e tradizioni della nostra terra.

L'articolo è di Paola Perfetti.
"...Era l'ottobre 1441: il signore di Milano, Filippo Maria Visconti, decise di dare in sposa sua figlia, l’allora sedicenne Bianca Maria, al comandante di ventura Francesco Sforza. Le nozze allestite, neanche a dirlo, furono fastose. Vennero celebrate a Cremona, la città data in dote alla giovane rampolla e qui, si dice, i mastri pasticceri inventarono una torta nuziale a base di mandorle, miele e bianco d'uovo, il cui nome e forma omaggiavano la famosa torre campanaria della città, il Torrazzo appunto.
Nascevano così il torrone ed una tradizione divenuta imperdibile nell'autunno cremonese e, da quest'anno, anche lombardo..."

Sarò per questo che il dolce nuziale ora va di moda "a piani"?

mercoledì 17 novembre 2010

Inviti a cena - Posatine

Trascorrere con amici una serata divertente all'insegna della convivialità è certamente uno dei piaceri della vita. Tuttavia continuo a scorgere alcune incongruenze nell'apparecchiatura della tavola che, per quanto moderna possa essere, non dovrebbe in ogni caso prescindere da alcuni fondamentali canoni di galateo del buon ricevere.

Con tutto il mio affetto più sincero ricordo quindi quale sia il modo corretto di apparecchiare le posatine che ritroviamo appoggiate sul tavolo ad ore 12.00 orizzontalmente rispetto al piatto.
Le posate da frutta dovrebbero essere servite con il piattino da frutta a fine pasto ma in famiglia o nelle occasioni informali è ammesso che siano già apparecchiate sulla tavola.
Il coltellino va posizionato, con l'impugnatura verso destra e la lama rivolta al piatto.
Le altre posate piccole, ovvero forchetta ed cucchiaio da dessert, andrebbero sistemati la prima con i rebbi rivolti verso destra, mentre il secondo la parte concava appoggiata al tavolo esattamente opposta ai rebbi della forchetta, ossia a sinistra.

Un trucchetto facile facile per ricordare le corrette posizioni è quello di considerare le posate da dolce/frutta come posate normali, collocarle nel piazzamento adeguato, a destra e a sinistra del piatto, quindi far percorrere loro "la stradina per i piani alti".
In questo modo sarà impossibile sbagliare.

Grazie, sempre, per il cortese e deliziosissimo invito!

mercoledì 3 novembre 2010

Buoni maestri, cattivi maestri


Come ha giustamente evidenziato un grande Maestro quando parliamo di "educazione" dovremmo utilizzare questo termine con la sola accezione che gli è propria dal punto di vista etimologico e derivante dal verbo latino "EDUCARE" composto dalla particella ex (da, di, fuori) e ducere (condurre, trarre).

La spiegazione etimologicamente accettata infatti è che questo verbo indichi:"l'aiutare con opportuna disciplina a metter in atto, a svolgerele buone inclinazioni dell'animo e le potenze delle mente, e a combattere le inclinazioni non buone: lo è condur fuori l'uomo dai difetti originali della rozza natura, instillando abiti di moralità e di buona creanza. Altrimenti: allevare, istruire."

Dal punto di vista prettamente filosofico però la questione pone dei dubbi. Il vocabolo sembra perdere il suo elemento formale per acquistarne uno concettualmente molto più neutro: ossia che il termine "educazione" possa anche predisporre l'uomo ad un comportamento non propriamente corretto, almeno secondo i canoni comuni.

In considerazione di questo possiamo pensare che da un individuo possa venire estrapolata non solo la parte migliore, ma anche quella peggiore che fa leva sulla malvagità, sulla perfidia e sulla scelleratezza, perchè purtroppo tutto ciò è una realtà. Quanto bene conosciamo alcuni esempi di cattivi maestri che purtroppo formano altrettanto terribili discepoli!

Di questo molto hanno dissertato filosofi e poeti e, volgendo lo sguardo e la memoria ad un lontano trascorso liceale, mi sovviene come, sofisticamente parlando, si possa certamente argomentare su entrambi i sensi della parola stessa. Personalmente ne cercherei una certa contestualizzazione moderna.

sabato 30 ottobre 2010

Dolci o sortilegio?



Diciamocelo, Halloween qui da noi, genera un conflitto di proporzioni cosmiche.

Chi ritiene che si tratti di una mera operazione commerciale, importata da oltre oceano al solo scopo di scucire anche ai "ben pensanti europei" un buon numero di denari, e chi invece abbraccia quest'ultimo scampolo di divertimento, nel giorno del passaggio al buio autunnale, come svago momentaneo, sostenuto da una buona dose di attrazione a ciò che più spaventa: la l'oscurità, l'imponderabilità, l'orrore.

Personalmente ritengo che accogliere la festa di Halloween anche in Italia non sia cosa così sbagliata e questo per una serie di ragioni: innanzi tutto rende assai felici i bambini che, strano a dirsi per i piccoli cresciuti in città, si cimentano volentieri con zucche e zucchette nel tentativo di creare da queste volti alquanto terrificanti. Accade spesso che dall'avanzo della famosa zucca sventrata si riesca poi ad allestire un salutare desinare anche per i più restii alle verdure.
Ritengo inoltre che siano ben altri i processi commerciali che sottintendano alle "feste comandate" che noi stessi esacerbiamo. Rammentiamo ad esempio la festa dell'Assunta, meglio nota come Ferragosto, celebrata in ogni magione spesso senza che vi sia alcun rimando religioso. Di fatto senza quest'ultimo la celebrazione di tale giornata non esisterebbe affatto.

Vi è poi da chiedersi se il motivo per il quale questa ricorrenza sia entrata così prepotentemente nell'apprezzamento di tanti connazionali non sia dovuto al fatto che si tratti di festa tutto sommato carina, perfino eccitante nella parte della questua del famoso "dolcetto", assolutamente di poche pretese dato che tutto sommato basta perfino un lenzuolo con un paio di buchi all'altezza degli occhi per entrare nella parte.

Insomma, in qualsiasi modo la pensiate vi auguro di cuore una... buona notte delle streghe!

Credits: Martha Stewart

lunedì 25 ottobre 2010

Calligrafia: esempio di buona educazione.

Come riprendeva ieri dalle pagine del Corriere delle Sera l'illustre Fulvio Scaparro, docente di Psicopedagogia e Psicologia, nonchè mio esimio (ed indimenticato) professore ai tempi dell'Università, stiamo celebrando da tempo la perdita della calligrafia ovvero della "bella scrittura".
Nulla ha a che fare con questa mesta considerazione il fatto che sempre più si utilizzino mezzi di comunicazione che poco sfruttino i graziosi svolazzi di una bella frase scritta in semplice italico.
Riflettiamo su quanto ci stupisca oggi il ricevere un messaggio non dico ben scritto, ma più semplicemente appena comprensibile, letto su un pezzo di carta effettivamente tangibile e non virtuale, meglio ancora se gradevole al tatto e preziosa nella tramatura.
Sembra quasi che questa pratica, ormai in via di decadimento, possa perfino riuscire ad elevare il fiero autore ad un più alto rango socioculturale mentre, se solo ci fermassimo a ripensare ai tempi delle nostre nonne, ci sovverrebbe come gli esercizi di calligrafia fossero di uso comune e come anche le istituzioni scolastiche ponessero grande attenzione all'argomento.
Quisquilie? Forse.
Non si pretende certo un messaggio al capoufficio scritto in carattere gotico o in Onciale, eppure concordo con il Professore che l'uso di una scrittura a mano chiara e comprensibile sia invece irrinunciabile segno di educazione, gentilezza e cura non solo verso il prossimo, ma in primo luogo verso noi stessi, per non lasciar cadere nell'oblio quelle "sudate carte" di antica memoria.

lunedì 18 ottobre 2010

MAGIE DI NATALE!

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Un corso imperdibile per gli appassionati di decorazione, creatività e buon ricevere!

venerdì 15 ottobre 2010

Addio al nubilato? Sì ma tutto speciale!

In bilico tra tradizione ed innovazione parliamo di uno dei momenti più attesi e divertenti del periodo subito precedente al matrimonio: l’addio al nubilato. E’ in quel fatidico giorno che le migliori amiche della sposa si adoperano per organizzare specialissime serate, indimenticabili momenti per la fanciulla che, di lì a poco, vedrà totalmente cambiata la sua vita!

A quanto pare i tempi moderni suggeriscono alle ragazze di oggi idee sempre più eccentriche ed inusuali. Vediamone qualcuna:

La proposta più glamour: la Day SPA

Creme, cremine e coccole ma anche un mare di risate per il gruppetto di amiche che decide di far trascorrere alla futura sposa il proprio addio alla vita da “signorina” in uno delle ormai numerosissimi centri benessere super lusso. Stile classico alla Messeguè, ayurveda o hammam non importa. Quel che conta è condividere pensieri, sorrisi e ansie per il futuro tra dolci fragranze e qualche percorso nel famigerato bagno romano-irlandese. Per tonificare il corpo e… le idee!

Uno Chef tutto per noi

Si sa, una brava padrona di casa dovrà necessariamente sobbarcarsi una serie di importanti incombenze. Una di queste sarà probabilmente quella di far felice il proprio maritino rimpinzandolo di leccornie preparate con le proprie sante manine (del resto un’antica diceria proclama che la via più diretta per il cuore di un uomo passa dalla gola). Ma le ragazze di oggi non ci stanno e riservano, per l’addio al nubilato, uno Chef tutto per loro per rallegrare i loro palati con deliziosissime preparazioni. E poi… in vino veritas!

Sport estremi per le super sportive

A soppiantare le serate goliardiche di una volta è giunta anche in Italia la moda di festeggiare l’addio allo “zitellaggio” con una sferzata di adrenalina pura. Ed allora via libera a rafting sui torrenti del Piemonte o ad un dolce volo in aliante con successivi festeggiamenti a base di finger food nell’hangar dell’aerostazione, o ancora un bel lancio in tandem con il paracadute (nella speranza di imbattersi in un istruttore belloccio).

Giro in Limo super-lusso!

Un’idea copiata alla ormai celeberrima rampolla di casa Hilton? Affittare una splendida Limousine stretch, nera, lucidissima e glamour oppure optare per una divertente e dai colori shock, dotata di ogni comfort per girare la città in allegria. Eleganza e tacchi vertiginosi saranno d’obbligo nel caso si effettuasse questa scelta per fare una fantastica figura al momento della discesa dall’auto per entrare nei vari locali che si visiteranno durante il tour nottambulo. Un addio al nubilato dal sapore molto made in USA che sta spopolando anche da noi.

Mi sposo e mi rifaccio

Il matrimonio è l’inizio di una nuova vita? Le ragazze di oggi scelgono di affrontarla in maniera tutta particolare. L’ultimo trend per le future spose è il Wedding Surgey ovvero il “ritocchino estetico” prima del matrimonio, un’idea di origine americana ma che si sta diffondendo sempre di più anche nel vecchi continente. Un seno più prospero o una bocca più carnosa per essere assolutamente irresistibili per il futuro marito.

Spazio alla tradizione

Le care vecchie abitudini sono davvero dure a sdradicarsi, ecco perché ancora molte ragazze preferiscono scegliere di organizzare per la loro amica-quasi sposa una bella festa tra amiche, optando magari per un pigiama party “pinky”, tutto incentrato sui temi femminili, oppure una bel week end al mare o strette attorno al fuoco di un’accogliente casa di montagna.

Nota sui regali:

Addio al nubilato vuol dire: regalo assicurato. Non mancheranno i pensierini divertenti e allusivi (cerchiamo di rimanere sempre nel buon gusto) ma comunque e sempre dedicati esclusivamente alla sposa. Oggetti utili alla vita domestica come guanti di gomma o lunghe scope ma divertenti e coloratissimi, rimaneggiati in modo creativo e personale dalle amiche di una vita. E poi foto a non finire, per ricordare anche a distanza di tempo, un momento tutto speciale!

Insomma: aperitivo, serata o week-end l’addio al nubilato delle sposine di oggi è fantasioso e chic con un pizzico di irriverenza!

Letti l'articolo su Matrimonio.it

mercoledì 13 ottobre 2010

Decalogo del perfetto invitato

Su TG COM Oggi Sposi pubblicato l'articolo sul Decalogo del perfetto invitato.

Ecco dieci veloci regolette per comportarsi sempre in modo impeccabile quando capita di essere invitati ad un matrimonio!

1. Un po’ di attenzione al vecchio galateo! Se la busta che vie è pervenuta, contenete la partecipazione, riporta solo i nomi dei due coniugi teoricamente non sarebbero inclusi i figli (anche se piccoli). Se l’invito è invece indirizzato a tutta la famiglia i figli saranno assolutamente benvenuti.

2. Rispondete per tempo all’invito. Se non potete partecipare comunicatelo il prima possibile, darete modo agli sposi di gestire meglio l’organizzazione ed i posti a sede.

3. Siete invitati anche al ricevimento solo se all’interno della busta riceverete sia la partecipazione che il cartoncino dove si da’ notizia di dove verrà tenuto il ricevimento. In caso contrario potrete presentarvi in Chiesa o in municipio ma non alla festa.

4. Arrivate in tempo alla cerimonia, meglio se in anticipo di almeno venti minuti.

5. Entrate in Chiesa o nella sala municipale con buon anticipo rispetto agli sposi. Non attendete la sposa sulla soglia, avrete modo di ammirarla a fondo per tutto il giorno.

6. Se siete amici o parenti della sposa una volta giunti in Chiesa o in municipio prendete posto sul lato sinistro, se lo siete per lo sposo sul lato destro.

7. Inviate i regali prima del matrimonio, evitando di portarli con voi al ricevimento. Se decidete di far pervenire eventuali mazzi di fiori alla sposa ricordate di farli recapitare entro e non oltre il giorno prima delle nozze. La data del matrimonio è normalmente troppo convulsa per poter apprezzare il vostro dono floreale. Meglio allora attendere il ritorno degli sposi dal viaggio di nozze.

8. Vestitevi in tono adeguato alla tipologia di matrimonio al quale state per prendere parte. Se sul cartoncino d’invito non vi sono indicazioni sul tipo di vestiario ricordate che in ogni caso si tratta di un evento che richiede un abbigliamento elegante, senza eccessi. No a bianco, nero e rosso.

9. Se gli sposi hanno provveduto ad indicare un negozio per la loro lista nozze non fatevi prendere da delirio estroso da regalo inconsueto (a meno che non conosciate a fondo gli sposi) e inviate loro un pezzo scelto dalla lista preparata dalla coppia.

10. Al ricevimento, se è stato disposto un pranzo o una cena a sedere con posti assegnati (placèe) rispettate le indicazioni e non modificate i posti secondo il vostri desideri. Scombinereste la buona riuscita dell’organizzazione.

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Foto di Massimiliano Morlotti

domenica 10 ottobre 2010

Quando si dice avere i numeri!


La data preferita dagli sposi del 2010 sembra essere stata proprio quella di oggi: 10 - 10 - 2010.
Ma qual'è la ragione? Forse perchè la data è facile da ricordare per il marito, sempre dimentico del regalino di anniversario per la mogliettina?
Oppure perchè la ripetizione del numero per tre volte rimanda alla cabala del "numero perfetto"?
O ancora perchè in una immaginaria top 10 speriamo di entrare sempre, anche in ultima posizione, ma esserci!
A tutti gli sposi di oggi l'ardua sentenza...

mercoledì 6 ottobre 2010

Un cappello ben portato!

Ecco un cappello indossato alla perfezione:
  • colore differente rispetto all'abito
  • informale ma impreziosito da applicazioni floreali
  • calzata perfetta sulla fronte
  • espressione del viso leggermente alzata per non ombreggiare la foto
  • perfetti gli orecchini di brillanti (i suoi sono veri, si sa)
Semplicemente meraviglioso.

GRAZIE DEI FIOR E DEI REGALI DI PIU’ ANCOR…

Con grande tristezza mi capita sempre più spesso di incorrere in quel deplorevole comportamento che consiste nel non ringraziare più, ne’ per iscritto ne’ verbalmente, chi, in modo gentile, ci fa dono di un oggetto o di un mazzo di fiori.

Vediamo, in linea generale, in che modo dovrebbero venir omaggiati oggetti e “pensieri profumati” per passare quindi allo specifico delle nozze.

Se capitasse di essere invitati a casa di un amico per cena, o altra occasione, sarà buona norma evitare di presentarsi a mani vuote e portare con noi un piccolo presente da porgere nelle sapienti mani della padrona di casa al momento del nostro arrivo. Nel presentare un pacchetto a mano il galateo vorrebbe che si evitasse di allegare ogni genere di biglietto trattandosi di gesto confidenziale e di tono particolarmente “amicale”. Dal canto suo la Signora dovrebbe premurarsi di spacchettare subito l’omaggio (con estrema discrezione per non offendere chi eventualmente non si fosse ricordato o non avesse potuto portane uno proprio) e ringraziare immediatamente il gentile ospite.

Nell’eventualità si trattasse di vettovaglie di qualsiasi genere (vino, cioccolatini, dolci o altro) sarà gesto gentile offrirne agli ospiti servendo loro anche quanto ricevuto in regalo.

Nel caso si tratti invece di ricevimenti di tenore un po’ più formale, ai quali vengono solitamente invitate un buon numero di persone, sarà viceversa opportuno allegare un piccolo biglietto scritto a mano, per dar modo ai padroni di casa di poter riconoscere quanto proviene dalle nostre mani. Sarà infatti molto difficile poter procedere all’apertura del pacchetto la sera stessa alla presenza di tutti gli ospiti. Gli organizzatori del ricevimento provvederanno ad un sentito ringraziamento il giorno successivo, mediante una breve telefonata.

Argomento a parte sono da considerarsi i fiori, che dovrebbero venir consegnati alla padrona di casa con buon anticipo rispetto all’inizio del ricevimento (ad esempio la mattina se si trattasse di un invito a cena) per non creare impiccio durante il clou dell’evento, oppure il giorno successivo. Nel primo caso la Signora dovrà adoperarsi perché i fiori ricevuti facciano bella mostra di loro debitamente aggiustati in un vaso e visibili agli ospiti; nel secondo caso uno squillo a chi abbia pensato ad un ringraziamento così soave sarà certamente d’obbligo.

Ricordo che in caso di omaggio floreale da inviarsi ad una sposa sarà buona regola che questo venga inviato a casa della fanciulla almeno il giorno prima delle nozze, al fine di evitare crisi isteriche da “last minute” proprio il giorno del matrimonio. Meglio sarebbe optare per un invio a casa dei novelli sposi al loro ritorno dal viaggio. Il dono sarà sicuramente più gradito ed apprezzato.

Un capitolo a parte sono poi da considerarsi i ringraziamenti relativi al matrimonio. Oggigiorno si utilizza un cartoncino con la dicitura “Gli sposi ringraziano” già allegata alle bomboniere, nell’usanza moderna di consegnare queste ultime al termine del ricevimento. Bon ton dovrebbe però che i bigliettini di ringraziamento, veri e propri biglietti da visita di famiglia, venissero scritti a mano con un chiaro riferimento al dono ricevuto o alla partecipazione alla cerimonia, e spediti al ritorno dal viaggio di nozze a chiunque si sia premurato di inviare un dono agli sposi o abbia partecipato alla festa.

Ringraziare, per qualsiasi gentile pensiero, dovrebbe essere un gesto garbato ma usuale e naturale, da non dimenticare mai!

Articolo pubblicato su TG COm Oggi Sposi - Leggi l'articolo

mercoledì 29 settembre 2010

La mia piccola guida al Dress Code su Donnamoderna.com


Paola Toia pubblica la mia piccola guida al Dress Code su Donnamoderna.com


Party, eventi, cocktail... durante la Settimana della Moda milanese i fashion victim hanno ricevuto tantissimi inviti.

"Cosa mi metto?", è la domanda che ognuna di noi si è fatta.

Giorgia Fantin, esperta di tradizione e bon ton, ci aiuta a comprendere le regole che vengono dettate sugli inviti, sempre meno chiare.

Dress code significa letteralmente abbigliamento consigliato", spiega Giorgia. "La lunghezza delle gonne è, al giorno d’oggi, dettaglio alquanto trascurabile: la moda e le occasioni mondane permettono oggi numerose divagazioni a signore e signorine che, come sofisticatissimi camaleonti, si producono in numerose metamorfosi “habillè".

Attenzione ai due rischi più comuni: l’abbigliamento “sotto tono” o, al contrario “l’overdress”, ovvero un vestiario molto più elegante del dovuto.

Ecco i significati di alcune delle diciture che troviamo sugli inviti.

White Tie – Cravatta Bianca


Ha un significato molto esplicito: frac per l’uomo ed abito lungo per la signora. Andrebbe indossato preferibilmente di sera. Non si adatta ai matrimoni.

Black Tie – Cravatta nera

Ovvero, in Italia, smoking per lui eabito lungo per lei (o corto scollato e molto elegante). La regola europea vuole che non lo si indossi mai prima delle 20.00, in America gli orari sono molto più flessibili. Non è assolutamente un abbigliamento adatto per le nozze.

Creative Black Tie – Cravatta nera ma “fashion”


Per l’uomo è indicato lo smoking in combinazione con pezzi di tendenza o bizzarri. Per le signore è apprezzato un abito da cocktail elegante, anche colorato o, in alternativa, un tubino nero con accessori creativi e sgargianti.

Cocktail Dress – Abito scuro

Indica un’occasione semi-formale. La regola vorrebbe lui in vestito nero o grigio antracite, camicia bianca, cravatta classica dai colori scuri. Per lei si opterà per un abitino elegante, si può usare tranquillamente anche il colorato purchè raffinato. Sarebbe da evitarsi sia l'eccessivamente corto che l'eccessivamente fantasioso. Nel dubbio ottimo il classico tubino (o anche un bel tailleur pantalone) scuro, accessori sofisticati e orecchini di perle, capelli raccolti.

Dressy Cocktail Dress - Abito scuro serale

"Personalmente con un invito di questo tipo io vestirei l’uomo in maniera elegante e formale", dice Giorgia Fantin, "facendo leva sulla preziosità dei tessuti più che sul modello del vestito. Per le signore consiglio un abbigliamento piuttosto elegante, senza arrivare al lungo, ma abbellito da dettagli preziosi. Insomma un po’ più elegantino del solito cocktail dress".

Tight

Adatto ai matrimoni particolarmente formali, se se ne ravvede la dicitura sull’invito risulta praticamente obbligatorio per i signori (sicuramente lo sarà per i testimoni e i papà degli sposi). Per le signore è adatto un abbigliamento formale ed elegante ma da giorno: si ai cappelli e velette. Il Tight non si indossa più dalle 18,00 in poi.

"Insomma che vogliate o meno seguire il galateo ricordate che al giorno d’oggi (quasi) tutto è permesso salvo la mancanza di decoro!", rimarca Giorgia Fantin.

"Un’ultima noticina veloce per le signore: usate una borsetta piccola e classica se l’abito è importante, optate per una pochette gioiello se indossate invece un abitino piuttosto semplice".


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