Me...

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mercoledì 29 settembre 2010

La mia piccola guida al Dress Code su Donnamoderna.com


Paola Toia pubblica la mia piccola guida al Dress Code su Donnamoderna.com


Party, eventi, cocktail... durante la Settimana della Moda milanese i fashion victim hanno ricevuto tantissimi inviti.

"Cosa mi metto?", è la domanda che ognuna di noi si è fatta.

Giorgia Fantin, esperta di tradizione e bon ton, ci aiuta a comprendere le regole che vengono dettate sugli inviti, sempre meno chiare.

Dress code significa letteralmente abbigliamento consigliato", spiega Giorgia. "La lunghezza delle gonne è, al giorno d’oggi, dettaglio alquanto trascurabile: la moda e le occasioni mondane permettono oggi numerose divagazioni a signore e signorine che, come sofisticatissimi camaleonti, si producono in numerose metamorfosi “habillè".

Attenzione ai due rischi più comuni: l’abbigliamento “sotto tono” o, al contrario “l’overdress”, ovvero un vestiario molto più elegante del dovuto.

Ecco i significati di alcune delle diciture che troviamo sugli inviti.

White Tie – Cravatta Bianca


Ha un significato molto esplicito: frac per l’uomo ed abito lungo per la signora. Andrebbe indossato preferibilmente di sera. Non si adatta ai matrimoni.

Black Tie – Cravatta nera

Ovvero, in Italia, smoking per lui eabito lungo per lei (o corto scollato e molto elegante). La regola europea vuole che non lo si indossi mai prima delle 20.00, in America gli orari sono molto più flessibili. Non è assolutamente un abbigliamento adatto per le nozze.

Creative Black Tie – Cravatta nera ma “fashion”


Per l’uomo è indicato lo smoking in combinazione con pezzi di tendenza o bizzarri. Per le signore è apprezzato un abito da cocktail elegante, anche colorato o, in alternativa, un tubino nero con accessori creativi e sgargianti.

Cocktail Dress – Abito scuro

Indica un’occasione semi-formale. La regola vorrebbe lui in vestito nero o grigio antracite, camicia bianca, cravatta classica dai colori scuri. Per lei si opterà per un abitino elegante, si può usare tranquillamente anche il colorato purchè raffinato. Sarebbe da evitarsi sia l'eccessivamente corto che l'eccessivamente fantasioso. Nel dubbio ottimo il classico tubino (o anche un bel tailleur pantalone) scuro, accessori sofisticati e orecchini di perle, capelli raccolti.

Dressy Cocktail Dress - Abito scuro serale

"Personalmente con un invito di questo tipo io vestirei l’uomo in maniera elegante e formale", dice Giorgia Fantin, "facendo leva sulla preziosità dei tessuti più che sul modello del vestito. Per le signore consiglio un abbigliamento piuttosto elegante, senza arrivare al lungo, ma abbellito da dettagli preziosi. Insomma un po’ più elegantino del solito cocktail dress".

Tight

Adatto ai matrimoni particolarmente formali, se se ne ravvede la dicitura sull’invito risulta praticamente obbligatorio per i signori (sicuramente lo sarà per i testimoni e i papà degli sposi). Per le signore è adatto un abbigliamento formale ed elegante ma da giorno: si ai cappelli e velette. Il Tight non si indossa più dalle 18,00 in poi.

"Insomma che vogliate o meno seguire il galateo ricordate che al giorno d’oggi (quasi) tutto è permesso salvo la mancanza di decoro!", rimarca Giorgia Fantin.

"Un’ultima noticina veloce per le signore: usate una borsetta piccola e classica se l’abito è importante, optate per una pochette gioiello se indossate invece un abitino piuttosto semplice".


Per leggere l'articolo sul sito di Donnamoderna.com clicca qui.

domenica 26 settembre 2010

Matrimonio settembrino "VIP"

Si sa, Settembre è uno dei mesi più richiesti per i matrimoni e i "VIP" di casa nostra non sono certo esclusi dal novero nelle coppie settembrine. Infatti ieri, sabato 25 Settembre, a Valdicastello in Versilia, la trentottenne Celeste Moratti, primogenita del noto presidente dell'Inter, ha finalmente coronato il suo sogno d'amore con il bell'attore giamaicano Duane Allen Robinson (pare che i due si siano conosciuti sui palcoscenici di Broadway).
E' ormai fatto risaputo che la sposa si sia presentata all'altare con più di mezz'ora di ritardo (troppo anche per chi non amasse le regole del bon ton) forse dovuto alla guida "emozionata" del paparino che l'ha accompagnata fino alla Chiesa alla guida di una Volkswagen maggiolino verde decorata di Gypsophila? Chissà... Sicuramente è altamente improbabile che papà potesse aver terminato la benzina!

Il servizio fotografico è stato eseguito da Oliviero Toscani (speriamo in maniera non troppo creativa!) ed il ricevimento si è poi svolto a Pietrasanta nella villa di famiglia.

Che reazione avrà mai potuto avere papà Moratti al momento delle presentazioni ufficiali con il futuro genero? Qualcosa tipo "Indovina chi viene a cena"? Ma no, ormai siamo nel mega-globalizzato terzo millennio! Oppure un più probabile sussulto pensando di vedersi ancora di fronte ai soliti problemi con Balotelli (!!) ?

Tanti auguri dunque ai due sposini che presto torneranno nella loro "casetta" newyorkese!

giovedì 23 settembre 2010

Tutti pazzi per il Galateo!


Ecco le foto di Margherita Cristallo a ritrarre una giornata davvero speciale... L'edizione ufficiale del Corso di galateo e Bon Ton del Matrimonio tenutasi lo scorso 21 Settembre.
Un grande successo per il quale desidero ringraziare sentitamente quanti hanno offerto il proprio contributo. Grazie, davvero!

Le studentesse

L'aula allestita...
Le mise en place

Un'occhio agli stampati

martedì 14 settembre 2010

Piccola guida semiseria a tradizioni e superstizioni legate al giorno delle nozze


Oggi TG Com Oggi Sposi pubblica un mio articolo sulle tradizioni legate al matrimonio.

Anche nel matrimonio antichi retaggi della tradizione riescono, facendosi beffe dei tempi moderni, a catapultarci con il corpo e la mente ad un passato di antiche saggezze popolari più o meno curiose. Scopriamo con Giorgia Fantin, la consulente di galateo e bon ton di Oggi Sposi, questo modo antico e affascinante delle tradizioni in fatto di nozze, svelandone i retroscena e le influenze che ancor oggi esercitano sulle moderne spose.

Proprio una di queste, riprendendo una rima nota già nell’epoca vittoriana che recita “Something old, something new, something borrowed, something blue” vuole che la sposa indossi:

qualcosa di vecchio: a simboleggiare il legame con la propria famiglia e con le esperienze del passato che ci si sta lasciando alle spalle (normalmente si tratta di un gioiello di famiglia o il velo da sposa dell’abito della madre).

qualcosa di nuovo: come proiezione verso il futuro e come segno di fortuna per la nuova vita che si sta per intraprendere.

qualcosa di prestato: di qualsiasi oggetto si tratti si vorrebbe prestato da una sposa felice allo scopo di augurare all’amica la medesima sorte.

qualcosa di blu: che anticamente era segno di purezza e fedeltà ed era utilizzato come colore prediletto per l’abito da sposa.

I mille colori dell’abito da sposa
Quella dell’abito candido delle spose quale simbolo di purezza e semplicità è una tradizione relativamente recente, risale infatti a non prima dell’Ottocento, ma le spose di altre epoche vestivano in modo assai differente.
Nel Medio Evo e nel Rinascimento l’abito dedicato alle nozze era particolarmente ricco pieno di velluti, ricami, pietre preziose e maniche importanti. Per alcune donne costituì financo il pezzo forte del loro guardaroba.
Le spose di Costantinopoli, se erano di famiglia abbiente, indossavano vesti di seta rossa con ricami in oro e pietre scintillanti; all’opposto le spose longobarde vestivano una tunica nera impreziosita solo da piccole impunture realizzate dalle abili mani delle ricamatrici dell’epoca.
Le “pulcrae puellae” romane venivano avvolte in abiti legati ai colori del sole, sui toni del giallo e dell’arancio. Le donne cinesi vestivano invece di rosso così come fanno ancora oggi le spose indiane.

E il velo?
Fin dal Medioevo il velo veniva utilizzato al fine di proteggere la sposa da presunti malocchi e da una mala sorte sempre in agguato ma, in tempi di matrimoni combinati a tavolino dalle famiglie di origine, serviva in particolar modo a celare il volto della fanciulla agli occhi del futuro marito finché il rito nuziale non avesse avuto termine onde evitare che questi, intravista una donzella non propriamente “avvenente”, venisse meno ai propri impegni, mandando a monte le nozze e gli interessi legati ad esse.

Damigelle
Sempre legata al tema di spiriti e spiritelli non proprio benevoli ricade la tradizione delle damigelle d’onore o damigelle di cerimonia. Ricordiamo come nell’antico Egitto gli ospiti avessero la superstizione di credere che questi potessero accanirsi contro la sposa per disturbare il suo giorno più bello con sfortune ed oscuri presagi. Per evitare che i diavoletti combinassero guai si usava quindi vestire elegantemente un buon numero di fanciulle da attorniare alla sposa, adornandole di fiori ed accessori vistosi, in modo che potessero confondere gli spiriti nefasti e cacciare la mala sorte.

Piccolezze irrinunciabili…
La più classica delle tradizioni vuole che il futuro marito non debba in alcun modo vedere l’abito della sposa prima del giorno delle nozze. Dal canto suo la sposa dovrebbe evitare di specchiarsi con indosso l’abito prima del fatidico “sì lo voglio”.Se la cosa dovesse risultare irrealizzabile la fanciulla dovrà avere l’accortezza di privarsi temporaneamente di un dettaglio che faccia parte della propria mise (un guanto, una scarpa, un orecchino o similari) per poterlo indossare nuovamente una volta terminato l’utilizzo dello specchio.
Lo sposo, nel giorno delle proprie nozze, dovrà fare attenzione a non tornare sui propri passi. Quindi mai rientrare a casa o entrare ed uscire dalla chiesa senza per lo meno avere alle proprie spalle il “compare d’anello” che calpesti come un’ombra fedele la strada percorsa.

Sollevare tra le proprie braccia la sposa prima di varcare la soglia della magione coniugale metterà al riparo lo sposo da eventuali inciampi della fanciulla, che, com’è comprensibile, sarebbe senz’altro foriero di oscuri presagi.

Qualcuno ricorda che il letto della prima notte di nozze non dovrebbe mai essere preparato dalla sposa medesima ma, possibilmente, da fanciulle nubili e pure (!!) o dalla mamma di lei…

Esiste un detto secondo cui la sposa dovrebbe uscire di casa per recarsi alla cerimonia ponendo avanti la gamba sinistra come buon auspicio per le nozze.

Infine se durante la cerimonia una delle fedi dovesse cadere (durante il mio matrimonio è capitato, cadendo nell’aspersorio per l’ilarità dei miei testimoni!!) sarà solo l’officiante a doverla raccogliere e nessun altro.

Qualche tradizione locale
In Sicilia quando due novelli sposi si appropinquano al letto per la loro prima notte di nozze debbono stare attenti a non far rotolare le scarpe sotto il letto per evitare la cattiva sorte.
In Puglia, secondo un’usanza assai arcaica i due innamorati usavano strapparsi un ciuffo di capelli e gettarlo al vento. Se uno dei due avesse voluto venir meno in qualche modo alla promessa, avrebbe dovuto ritrovare ogni singolo crine…(!!)
In Friuli i novelli sposi, non appena usciti dalla celebrazione del rito nuziale, pare debbano tagliare un tronco d’albero con la sega da boscaioli (doppia), a simboleggiare lo sforzo comune che dovranno affrontare in futuro ma anche come icona dei grandi risultati che potranno essere raggiunti apportando l’impegno di entrambi.
In alcune zone dell’Umbria, ma anche in Toscana ed in Abruzzo persiste la tradizione del serraglio che consiste nello sbarrare la strada agli sposi per mezzo di una corda mentre questi si avviano verso la Chiesa in corteo appiedato impedendo così al corteo di proseguire sino a quando la sposa non elargisca confetti e monete come un ideale pagamento del pedaggio.

E poi… la serenata alla finestra dell’amata e molto molto altro ancora. Ma questo è solo l’inizio…

E da voi? Quale bella tradizione esiste nel luogo in cui vivete? Scriveteci

mercoledì 8 settembre 2010

Damigelle e paggetti: made in Italy su misura!



Arriva il grande giorno! Tutto sarà come lo immaginiamo: onirico, favolistico, perfetto. Abbiamo pensato proprio ad ogni minimo dettaglio... o no?

Siamo certe che i bimbi che, con i loro visetti dolci e sorridenti, gentilmente faranno da cornice alla nostra entrata solenne, con buona pace di mamma e papà, siano veramente bene abbigliati? Ed il loro abito sarà confacente al tenore di tutto l'evento così accuratamente preparato?
Per non sbagliare potremmo rivolgerci a chi questo mestiere lo pratica da lungo tempo: un laboratorio artigianale che da 20 anni cuce abitini su misura per piccole, dolci fanciulle e teneri paggetti. Una lavorazione realizzata interamente a mano, con tessuti italiani di primissima qualità: seta, lino, piquet, batista. Ad ogni tela una differente lavorazione ed una cura per la realizzazione su misura che ha veramente pochi rivali in Italia.
Basteranno 5 semplici misure, prese dalla mamma, per poter far realizzare un capo unico, che renderà il bimbo che lo avrà indosso un vero angelo! La consegna è garantita in tutta Italia a 20 giorni dall'ordine.
Visitate la pagina di BIMBINBIANCO per dare un'occhiata a qualche modello disponibile.

Per info consulenza modelli e prezzi: info@biancorubino.com

venerdì 3 settembre 2010

Piccola guida al rientro

Il titolo è un po' trito, lo comprendo. Ma come potremmo non discorrere di quel periodo di limbo da rientro durante il quale sembriamo vivere una sorta di "schizofrenia" separando temporaneamente la parte di noi stessi legata ai ricordi di caldi tepori e sonore risate dall'indaffarato tentativo di riorganizzazione della nostra vita quotidiana.
Cerchiamo di focalizzarci sul piccolo galateo da conversazione post vacanziera allora:

  • sicuramente il consiglio di base è sempre quello di interessarsi maggiormente a ciò che è accaduto al nostro interlocutore durante il trascorrere dei mesi estivi. Può accadere, non di rado, che l'amico con cui si stia discorrendo abbia vissuto un periodo di ferie non esattamente esaltante. In questo caso sarà bene glissare sulle nostre eventuali vacanze mirabolanti interessandosi con attenzione e cortesia a ciò che stiamo ascolando.
  • In second'ordine eviterei di inondare il nostro compagno di conversazione utilizzando nomignoli e soprannomi di vari amici ed amiche la cui fattezza questi ignori bellamente: "Siamo andati in barca con la Cicci, il Puppi e la Francy e poi ha chiamato anche il Ricky dicendo che ci avrebbe raggiunti con la Raffi..."
  • A meno che non si tratti di un pranzo di famiglia, con allegra partecipazione di nonni adoranti, ricordiamo che l'ostensione delle duemilacinquecento fotografie dei bambini che, leggiadri, giocano col paguro di turno, è cosa che poco importi a tutto il resto del mondo.
    Se doveste imbattervi nei veri appassionati di pomeriggi fotografici ricordate di chiedere loro conferma almeno tre volte prima di dare inizio alla mostra della lunga serie di scatti estivi.
  • Per terminare è bene tenere a mente che nessuno si è mai sentito offeso nel ricevere un seppur minimale "ricordino" trasportato in aree cittadine dal vostro luogo di villeggiatura.

Settembre... la fine e l'inizio di tutto. Viviamo questo mese in modo inebriante cercando di trarre il meglio dalla nuova aria frizzantina che già profuma d'autunno e dal lento cambiamento dei colori che pian piano virano al rosso e al giallo invitando alla riflessione.
Buon ritorno!

mercoledì 1 settembre 2010