Me...

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giovedì 31 maggio 2012

Niente nero a tavola?

Niente nero di seppia ad un evento conviviale formale. Questo prescrive il galateo della tavola e una sana lungimiranza che vorrebbe preservare il classico sorriso a trentadue denti dalla fastidiosa patina scura che potrebbe apparire sulla dentatura non appena ingurgitato il primo succulento boccone. Eppure capita che proprio il famigerato risotto al nero di seppia sia protagonista anche di una cena importante. 
Che fare dunque? Il trucco c'è!
Si cercherà gustare il piatto a piccoli bocconi facendo in modo che i chicchi di riso vengano appoggiati direttamente sulla lingua senza toccare nè le labbra nè la parte esterna dei denti. Si dovrà curarsi o poi che il boccone rimanga in bocca serrando la dentatura lasciando le labbra leggermente socchiuse in modo tale che la forchetta non abbia a che toccare alcuna delle parti esterne. In questo modo si conterranno i danni senza rimanere completamente digiuni, non solo, si darà l'impressione ai commensali di gradire con piacere il piatto gustandone ogni, scurissimo, chicco.

martedì 22 maggio 2012

Ma cos'hai in testa? Per la serie "bad hair day"

Complici i giorni di pioggia battente alternata a schiarite improvvise con tanto di performance esaltante dell'agognato solleone, torna di moda anche nel nostro paese ciò che in Inghilterra è la prassi per quel che riguarda le occasioni formali, ovvero "avere qualcosa in testa".
Che la capigliatura sia esosa e indomabile, a causa dell'umidità cittadina (degna ormai delle migliori annate a Caracas) o che sia invece svenevole, molle e inerte, per i continui sbalzi di temperatura, l'opportunità di contenere la massa tricotica è pur sempre qualcosa da prendere in considerazione. Non solo: farsene un vanto, un vezzo, un tocco in più, è quanto di più moderno e modaiolo possa esistere con buona pace di Carla Gozzi e adepte fashioniste di vario genere.
Attenzione però, meglio conoscersi a fondo e considerare l'accessorio da apporre sul crapino non solo in base all'abbigliamento ma anche alla circostanza, all'età e alla propria fisicità.
Allacciare il classico foulard, che tanto piaceva a Grace Kelly e Haudrey Hepburn, proprio sotto il mento o dietro la nuca al giorno d'oggi potrebbe rimandare il pensiero più alla "bella lavanderina" che ad una donna dall'eleganza senza tempo. 
Meglio dunque spremersi le meningi...
e cercare per questo raffinato pezzetto di stoffa alcune soluzioni alternative... Ad esempio:
Così come: fascia, mollette e cerchietto in testa potrebbero creare quel certo non so chè di bamboleggiante e infantile, più che di veramente glamour.
Bisognerà avere dunque un certo fisique du role!
Non dimentichiamo poi il cappello, preziosissimo alleato di momenti davvero "bad hair day" ma anche recettore di un milione di sguardi fulminanti di amiche (o se dicenti tali) colleghe o semplici passanti.
Est modus in rebus, dicevano gli antichi... Certo lo sguardo ammaliatore aiuta sempre, peccato siano in poche a poterlo sfoggiare senza millenni di prove allo specchio!

lunedì 21 maggio 2012

I Sì e i No di un giorno di pioggia a rischio crisi di nervi idrogeologica

Ci risiamo. Eccoci nuovamente vittime di una giornata a rischio "crisi di nervi idrogeologica". 
Cominciamo dal principio: innanzi  tutto è lunedì di metà maggio, il che già potrebbe minare profondamente la stabilità psicofisica di chi si vedesse già per metà in panciolle sdraiato sul lettino a godersi il tiepido sole primaverile agognando un tuffo in acque cristalline. 
In secondo luogo sembra che "lassù" qualcheduno abbia bellamente ignorato i dettami del risparmio energetico globale lasciando aperte le cataratte. Non iniziamo bene.
Anche in una giornata così è però possibile identificare quelli che sono i comportamenti capaci di far spuntare le Erinni dai capelli e quelli che invece riescono perfino a strappare un sorriso, per quanto a labbra serrate.
Voglio essere positiva (e propositiva) quindi inizierò con dai :
1) Sì a chi sposta l'ombrello. Adoro le persone che gentilmente scostano l'ombrello quando le si incrocia in un marciapiede che sembra pensato più per i nani di Biancaneve che per persone normali. Qualche grado a destra, qualche virata a sinistra e il gioco è fatto! Anzi, nel tentativo di risultare cortesi con chi si avventura nella città quasi sommersa, si rischia perfino di imbattersi in qualche visetto a cui valga la pena di offrire un caffè (o di farselo offrire).
2) Sì alle auto che rallentano. Ringrazierò sempre infinitamente chi, dotato di quattro ruote e bene al calduccio dentro la propria autovettura, rallenta gentilmente all'appropinquarsi di noi poveri pedoni addossati al muro per evitare le inondazioni da sgommata cittadina.
3) Sì alle divise da pioggia. 
Amo alla follia le divise da pioggia: quelle dei vigili urbani, avvolti in mantelle lunghe e misteriose, a volte dotate pesino di copricapo affascinanti; quelle dei postini tanto vivaci e catarifrangenti da riuscire ad illuminare perfino il grigiore di queste giornate che sembrano aver dimenticato la luminosità che si cela oltre la fitta coltre di nubi; e infine quelle delle ragazzine che, divertite dalle cascate create da tetti disastrati e ponteggi improvvisati, giocano all'aperto sfoggiando ombrellini stravaganti, stivali di gomma dai mille colori e impermeabilini da far invidia a Laura Ashley, mixando fiori e righe, quadretti e pois in un tripudio di tinte dai toni brillanti e glamour.
Eccoci invece ai No: categorici, perentori, inflessibili:
Photo by Dolcedgiorno
1) No alle commesse scortesi che assalgono alla carotide il malcapitato che dovesse avventurarsi all'interno del negozio traendosi in salvo dallo scroscio esterno mantenendo nella mano l'ombrello (oramai molto più simile a un feticcio) zuppo e stentato. Certamente l'ombrello annaffiato e gocciolante costituisce un problema per la salvaguardia degli oggetti in vendita, meglio allora fornire la clientela di simpatici sacchettini di plastica usa-e-getta piuttosto che imporre all'avventore di abbandonare all'entrata l'unico baluardo di salvezza dai diluvi imperanti.
2) No a chi, seppur dotato di parapioggia, si spalma ai muri camminandovi rasente perdipiù non spostandosi di mezzo millimetro anche quando dovesse incontrare qualche personaggio che, bagnato come un pulcino, tenta di evitare la disfatta finale tentando di guadagnare il ritorno con mezzi di fortuna.
3) No al furto dell'ombrello in giornate di pioggia battente. Capita, spesso, soprattutto quando si ha al seguito almeno due figli, il computer, la borsa della spesa e il giornale. Semplicemente un crimine che grida vendetta, sorda e molto bon ton, ma pur sempre vendetta.
Sorridiamo, piove anche oggi!

lunedì 14 maggio 2012

Il senso del cappello per le donne

Termina Orticola anche quest'anno, un evento, così come un luogo (fisico e dell'anima) molto caro ai milanesi e agli amanti del fiore in generale, quest'anno con qualcosa in più. Un ritorno al copricapo femminile, tra il serio e il faceto, arricchito d'ogni genere d'orpello floreale. 
Che non sia semplice indossare cappelli, quale che sia il loro genere o la foggia, cosa assai risaputa eppure sarà la voglia di rinnovamento, sarà la crisi imperante che suggerisce un tocco di bon ton in una melanconia diffusa... Insomma, complici i profumi e i colori di una seppur piovosa Primavera le signore di Orticola hanno rallegrato la folla esibendo con grande femminilità uno dei simboli della più deliziosa signorilità, ornato di boccioli e materiale vegetale a volte anche poco usuale.
Un cappello per celare il volto agli sguardi altrui, un cappello per contenere i pensieri nascosti della mente, un cappello per dare un tono a un abito semplice, affezionato al nostro cuore, ma anche per vestire di contegno una certa "povertà tricotica" conferendo quel tocco di mistero che ogni donna, in fondo al cuore, desidera.  Un cappello per ogni occasione insomma. Perché quando si inizia non si smette più!

venerdì 11 maggio 2012

White Wedding

Si fa presto a dire bianco!
 
Soprattutto nel matrimonio ogni sfumatura fa la vera differenza e la differenza fa... lo stile!

sabato 5 maggio 2012

Il diavolo veste ZARA

Indubbiamente, in questi tempi di crisi, il diavolo veste ZARA. Perché sebbene non siano certo sparite dalla circolazione quelle figure un po' inquietanti che ci assillano costantemente, sia in ambito professionale (leggesi manager e capette ancora super rampanti) che in quello personale (niente contro mia suocera, per carità!) di fatto le moderne signore preferiscono di gran lunga farsi un vanto dell'abitino modaiolo acquistato a poco prezzo piuttosto che vedere librarsi neall'aere mezzo stipendio per un nonnulla  di marca blasonata. 
L'importante è saper scegliere e soprattutto mescolare bene con ciò che già si possiede, magari comperato ai tempi del boom economico. Mix & Match quindi, nella consapevolezza che il diavolo ha pur sempre il forcone, anche se nascosto nella pochette low cost!

giovedì 3 maggio 2012

Cucina e bon ton alla Milano Food Week 2012



In occasione della Milano Food Week, l’esclusiva scuola di cucina del Four Seasons Milano, seguita dall’Executive Chef Sergio Mei, esce dal suo spazio abituale.

La famosa lezione del sabato mattina, che si è arricchita con il contributo dell’esperta di bon ton e galateo Giorgia Fantin Borghi, verrà proposta nella suggestiva cornice di Palazzo Giureconsulti, a Milano. Giorgia Fantin Borghi sarà, così, nuovamente al fianco dello Chef Sergio Mei per svelare come unire le regole del gusto a quelle di una perfetta convivialità, in un sorprendente percorso tra alta cucina e buone maniere. Un appuntamento da non perdere per imparare a comporre un menù armonioso, scegliere le migliori materie prime, ricevere ed accogliere gli ospiti secondo le antiche regole del galateo, con un gusto a cinque stelle. 

La speciale lezione si terrà mercoledì 23 maggio dalle 21 alle 22.30 a Palazzo Giureconsulti, in Via Mercato 8 e sarà aperta al pubblico, che potrà assistere all’esibizione.