Me...

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lunedì 12 dicembre 2011

Pacchettini di Natale? Stile e organizzazione in 5 step

Per qualcuno fare i pacchettini è un vero e proprio passatempo. Per altri invece diventa quasi un incubo natalizio, un supplizio al quale si riesce difficilmente a sottrarsi. Ecco qualche consiglio per rendere piacevole anche questo "doveroso momento".
1. Un po’ di tempo ci vuole! Dedicare all’impacchettamento dei regali un intero pomeriggio o una serata di metà dicembre. Oltre a farvi trascorrere qualche ora in allegria tra fronzoli natalizi e pensieri cortesi, potrete concentrare il da farsi in un lasso di tempo assai più ristretto.
2. Il luogo adatto. Per il confezionamento dei regalini c’è bisogno di spazio dove allestire tutto il necessario: carte, nastri, colla, forbici. Coprite il tavolo della cucina con qualcosa che non sia a rischio macchie e... via con il lavoro!
3. Riciclare! Sarà ottimo utilizzare tutto ciò che trovate in casa per un confezionamento creativo: piccoli giochini dismessi dai bimbi, cartine geografiche vecchie e inservibili, carta da pacco o vecchie pagine di libri rovinati e non più leggibili, ma anche pezzettini di stoffa, rametti di pino e bacche... Insomma tutto ciò che possa stuzzicare la fantasia.
4. Organizzazione! Per non dimenticare nessuno fate una lista dei regalini ed organizzate tutti i pensierini per categorie (familiari, amici, vicini ecc) in questo modo sarà difficile che qualcuno possa sfuggirvi.
5. Niente esagerazioni. Una presentazione semplice e delicata, perchè no anche inusuale, è solitamente assai più apprezzata di un pacchetto con mille nastri e ninnoli ridondanti.
Posso permettermi un ultimo consiglio
Perché non allietare queste pratiche di confezionamento con qualche dolce nota musicale in tema con l'ambiente? E' il momento giusto per una meravigliosa play-list natalizia!

lunedì 5 dicembre 2011

Attenzione al messaggio selvaggio!

Quest'oggi, raggiunta da un tintinnio incessante di campanellini degno dell'arrivo della slitta di Babbo Natale, mi sono soffermata sul pensiero di quanto sia importante ben comunicare e comunicare bene, anche con l'utilizzo degli SMS
Short Message System, oltre al suo acronimo, ormai diffusissimo, lo recuperiamo anche in una espressione che pare gentile e delicata: "messaggino". Di fatto questi brevi testi, 160 caratteri al massimo, giungono spesso in momenti alquanto inadeguati, ad ore inusitate, con espressioni talmente accorciate da risultare quasi incomprensibili! Come sopravvivere dunque nella giungla telefonica del messaggio-selvaggio? Semplice, distinguendosi.
Ecco qualche piccola norma da tenere sempre presente:

1) No gli sms generalizzati
Nulla vi è di peggio che ricevere uno di quei messaggi che, lo si comprende lontano un miglio, sono stati inviati all'intera rubrica, senza alcun discrimine. "Cari auguri di un natale sereno" basta un tastino e... via! Lo riceveranno tutti: amici, nemici, conoscenti, negozianti... fin'anco l'idraulico! Se non avete il tempo di inserire almeno il nome del destinatario meglio evitare.

2) Niente abbreviazioni eccessive
Capita a volte di ricevere messaggi tanto criptici da diventare incomprensibili. Un testo, seppur breve, se ben scritto ed educato, risulta molto più elegante e gentile rispetto ad un messaggino iperveloce un po' troppo scarno. Se proprio si ravvisa la necessità di accorciare la comunicazione meglio tagliare sugli articoli e le preposizioni piuttosto che sui "ch".
Esempio classico: C sai ki viene a party? Nn ho avuto info in qst gg
e.. mi raccomando: firmatevi!

3) Inviare i messaggi in orari decenti
Vi sono persone che lasciano accesi i cellulari anche di notte: per necessità, per lavoro, per dimenticanza. Meglio dunque evitare il messaggino nottetempo se non strattamente, strettissimamente necessario.

4) Tener conto che potrebbero essere fraintesi
Scripta manent, indubbiamente, dicasi lo stesso per tutte quelle espressioni che, non potendosi avvalere del tono suggerito dalla voce, dell'espressività indicata da espressioni facciali più o meno marcate e dell'atteggiamento comunicazione indicato da ogni forma di comunicazione non verbale, potrebbero veni facilmente fraintese da un destinatario che non conoscesse bene il nostro modo di fare...

5) Meglio inviare un riscontro immediato
Non appena riceviamo un messaggio sarebbe buona norma attuare un immediato feedback comunicativo tra noi e la persona che ce lo ha inviato inviando un sms lineare e veloce. Questo permetterà di instaurare subito un miglior canale espressivo che tranquillizzi e dia modo a entrambi di prendere un po' di tempo. Basterà anche un semplice: Grazie! 

lunedì 28 novembre 2011

UN MATRIMONIO DA SOGNO A NATALE


Anche se la tradizione vorrebbe che non si celebrassero matrimoni durante l’avvento moltissimi sono oggi gli sposi che decidono di convolare a nozze nel periodo pre-natalizio. Perché un matrimonio d’inverno ha sempre un fascino senza tempo, caldo e suggestivo. Ecco qualche idea in più per un matrimonio “sotto l ‘albero”!

Regina delle nevi
Per le nozze sotto la neve la sposa potrà permettersi un abito con piccoli tocchi di fur (particolarmente di gran moda quest’anno) che la terranno al calduccio conferendole un’impressone eterea e regale, da vera regina delle nevi.

Argento e rosso in Municipio
Per la sposa che scegli la cerimonia cibile non esiste solo il bianco natalizio ma anche i toni dell’argento riscaldati da un meraviglioso bouquet di rose rosse. Ed è subito vigilia!

Viva il vintage
Perché non riadattare un capo della nonna? Il pellicciotto di famiglia, se ben tenuto, potrà servire alla sposa per realizzare un’elengantissima mantellina da riutilizzare anche in altre occasioni.


Un tocco di rosso
Natale significa anche… rosso! E allora perché non inserire qualche dettaglio vermiglio nell’apparecchiatura o nell’allestimento? Accostato a qualche ramoscello di pino darà immediatamente un’impressione calda e accogliente.

Il campanellino dei desideri
Per la tavola la proposta più attuale è un lega-tovagliolo realizzato con un cordino rosso legato ad un campanellino dorato. Un’idea deliziosa come il suono dell’arrivo della slitta di Babbo Natale!

La bomboniera Christmas-time
Siete patite dei matrimoni eco-friendly e non vi vorreste rinunciare neanche sposandovi a Natale? Allora scegliete di regalare ai vostri ospiti un pinetto in miniatura da piantare con affetto e far crescere con amore.

Sua maestà il tulipano
L’inverso è la stagione giusta per godersi a pieno la delicatezza dei tulipani, fiori meravigliosamente versatili che, accostati a vetri e cristalli renderanno il decor della vostra mise en place di nozze assolutamente sofisticata.


Biscottini di Natale
Il gran buffet dei dolcetti sarà arricchito di deliziose proposte con pandoro e panettone da intingere in un mare di cioccolato fuso e profumatissimo ma anche di biscottini dalle forme natalizie decorati con i colori del vostro matrimonio.


Leggi l'articolo anche su Donnamoderna.com

giovedì 24 novembre 2011

Diventare wedding planner?


Eccovi la mia personalissima ricetta.
Ingredienti:
  • una prima formazione (seria)
  • un buon tirocinio (obbligatorio per comprendere) 
  • l'imprescindibile gavetta (lunga)
  • l'acquisizione di serietà e professionalità (comprovate)
  • una buona dose di disponibilità (non sempre facile)
Si condisca il tutto con una buona dose di passione e con il proprio personalissimo tocco di bacchetta magica, perché il proprio sia uno stile sempre unico e riconoscibile.


Certo tutto questo non è facile ma... è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo!

lunedì 21 novembre 2011

mercoledì 16 novembre 2011

Le donne che leggono sono pericolose


Le donne che leggono sono pericolose perchè non si annoiano mai qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga: se ne infiascono se le fai troppo soffrire perchè loro s'innamorano di un altro libro, di un'altra storia, e ti abbandonano. 
Le donne che  leggono sono pericolose perchè nutrono i loro sogni e non c'è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita: se lo fa, farà la rivoluzione, se non la fa seminerà il terrore. Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. 
Ci sarà un motivo se la storia dell'umanità ha ritrdato la lettura alle donne: la natura sapeva che avrebbe complicato loro la vita. 
Comunque sia pazienza: leggere è meraviglioso.
Daria Bignardi

Le donne che leggono sono pericolose. Rizzoli Editore
Una storia della lettura in immagini dal XIII al XXI secolo» (pp. 154, e 29), con riproduzioni a colori da Simone Martini a Van Gogh, da Fragonard a Vallotton, con testi di Stefan Bollmann e Elke Heidenreich. 





martedì 15 novembre 2011

Per la serie le 10 cose da NON DIRE mai (perché assai poco bon ton!)

La seconda: "Te l'avevo detto..."

Il trucchetto del giorno...

Sta per avere inizio quel simpatico periodo nel quale l'espressione "ricevere ospiti" è spesso sinonimo di un po' d'ansia da prestazione. Un'angoscia organizzativa che può attanagliare anche il più perfetto dei padroni di casa.
Le candele, durante le feste e le cene ben allestite, sono solitamente un dettaglio irrinunciabile. Salvo il fatto che spesso esse si consumano con una velocità disarmante lasciando noi nell'affanno di trovare in tempi brevi una degna sostituzione.
Ecco il trucco: se optate per la fiamma libera (ovvero candele non già inserite in bicchierini di vetro) ricordate di adagiarle nel freezer la sera prima del vostro evento e di estrarle solo all'ultimo momento, prima dell'arrivo degli ospiti.
In questo modo le candele bruceranno meglio e molto più lentamente lasciando a voi la rilassatezza di una cena ben organizzata, in ogni minimo particolare!

venerdì 4 novembre 2011

Fiori e persone: Petal People


Avete mai notato che i fiori sono come le persone? 
Hanno tanti modi per proporsi, sono grandi e piccoli, alti e bassi, alcuni preferiscono il giorno, altri la notte... 
A Florilandia vive una vera e propria popolazione di fiori impegnati in avventure davvero curiose e straordinarie. Valentina ce le racconterà tutte attraverso le pagine dei libri e i semini che si trovano in omaggio in ogni volume.
Sabato 5 novembre alle ore 16, presso la Libreria Feltrinelli di piazza Duomo Milano, Valentina Brioschi ti aspetta per presentare le storie dei Petal PeopleTutte imperdibili!
Dedicato a mamme ebimbi amanti della natura e delle storie delicate...

venerdì 28 ottobre 2011

Guanti e bon ton

Domani andrò ad un matrimonio. Che novità direte voi... Ebbene questa volta sarò nel parterre degli ospiti anzichè nello staff organizzativo. Essendo un evento serale di particolare importanza, con cena elegante, avevo pensato di indossare un abito corredato di guanti
Ciò è bastato per solleticarmi nella mente una riflessione appena più approfondita sull'utilizzo di questo splendido accessorio che, come sappiamo, non è di uso esclusivo delle signore, ma ammicca anche ai gentleman più raffinati.
La storia dei guanti si perde addirittura in leggende mitologiche dove si racconta che Venere si fosse ferita le gentili manine finendo un rovo (cosa ci facesse vicino ad un rovo non ci è dato sapere) e che le Grazie, per far terminare il suo pianto dirotto, le avessero cucito bende sottilissime attorno a dita e palmi, tanto da farle aderire alla perfezione. Mito a parte la storia del guanto ha origini antichissime con alterni utilizzi: dai più pratici ai più prettamente estetici.
Ma il galateo dei nostri giorni cosa impone a dame e cavalieri che volessero sfoggiarne un paio? 
Dicasi innanzi tutto che, come suole sovente, alle signore è concessa senz'altro più libertà. Esse infatti posso indossare i guanti e tenerli anche in luoghi chiusi. Se questi sono considerati come un completamento dell'abito da sera esse potranno mantenerli anche nel salutare i padroni di casa e gli altri ospiti senza doversene privare, questo fino al momento di sedersi a tavola. 
Se invece si accenna al solo guanto da passeggio la signora potrà mantenerli indossati per salutare un uomo, ma sarebbe gentile rimuovere il destro nel salutare un'altra signora (anche se ai tempi della mia nonna le signore si salutavano amabilmente ponendo le mani "guantino contro guantino").
Sul gesto profondamente sensuale dello sfilare del guanto potremmo poi scrivere lunghi trattati. Il consiglio è sempre quello di indossare questo accessorio più volte prima dell'utilizzo effettivo, in modo tale che il gesto avvenga il più naturalmente possibile.
Per gli uomini la questione è, come sempre, molto diversa. 
I signori devo necessariamente togliere i guanti nel momento stesso in cui rimuovono il soprabito o la giacca che portano all'esterno. Se, entrando in un luogo chiuso, sapranno di doversi fermare poco tempo, rimuoveranno in ogni caso almeno il guanto destro per reggerlo poi con la mano sinistra ancora vestita.
Ricordo ai signori uomini che nel caso volessero, con un tocco di bon ton, profondersi in un baciamano alla bella di turno, non potranno assolutamente farlo se la signora porgerà loro una mano guantata.

mercoledì 26 ottobre 2011

Elogio della lavette

L'accoglienza casalinga squisitamente francese fa dell'eleganza un profumo delicato ma inebriante, una fragranza che avvolge l'ospite per farlo sentire viziato, accudito, lusingato.
In realtà, non solo per deliziare le sante manine di graditissime visite a casa, ma anche per una coccola giornaliera raffinata e gentile. Eccomi dunque ad elogiare grandemente l'uso delle lavette.
Si tratta di piccoli asciugamani "da ospite", elegantemente modesti, quadrati e sofficissimi, proposti dal mercato in innumerevoli soluzioni tessili. 
Molto spesso si posso trovare di spugna, dalle tonalità più disparate e declinate in mille nuance differenti. I più raffinati fanno ricamare queste salviette gentili con le iniziali che gli sono proprie, altre volte se ne rinvengono già decorate con deliziose piccolezze tono su tono.
Semplici o ricercate le lavette rappresentano la soluzione più elegantemente misurata per offrire ed offrirsi un attimo di puro dilettoOffritele agli ospiti nei loro cestini di piqué, spesso venduti insieme ai piccoli asciugamani, o ideate per loro un alloggio inconsueto: un piccolo vaso di cristallo, un vassoietto, una grande conchiglia.
Un'idea utile e un po' bon ton da regalare e regalarsi per le feste ormai prossime.


Credits photo: Mastro Raphael

mercoledì 12 ottobre 2011

Taxi e bon ton

Ognuno nel proprio lavoro, così come nella vita, si comporta con gli altri un po' come crede. Esiste chi, da vero perfezionista, è attento ai più minuscoli dettagli e chi invece preferisce godersi una certa "libertà creativa" con allegata licenza poetica.
Possibile sollevare la medesima questione quando capita di farsi accompagnare in taxi in luoghi più o meno reconditi della città, sia questa Milano, Roma, Palermo o qualsiasi altra.
Diciamoci la verità chi non preferirebbe montare su di una macchina, anche piccina, purchè pulita e ben tenuta, accolti da un conducente che saluta cortese al nostro arrivo, apre (di sua spontanea voltontà) il bagagliaio aiutandoci con galanteria ad appoggiare sacche e valigie all'interno e, con un sorriso pieno di vitalità, ci domanda quale percorso preferiremmo per giungere a destinazione in considerazione dell'orario e del traffico cittadino? 
Di contro c'è chi sicuramente apprezza la riservatezza e la quiete di un viaggio silenzioso, assolutamente privo di chiacchiere, per immergersi nella concentrazione dei propri pensieri.
Certo una minima cortesia sarebbe il requisito fondamentale per chi decidesse di dedicare la sua vita professionale a questo genere di servizio pubblico: senza concioni politici improvvisati nei 12 euro di trasbordo, senza grida esaltate alla chiamata del familiare (che a volte viene accolta senza auricolare ma con frasette deliziose del tipo "sì, scarico questa e poi arrivo"), senza sbuffi degni di un uragano del Sud America una volta preso coscienza del fatto che si debba accompagnare un anziano gracile e claudicante a pochi metri di distanza.
La triste realtà è che l'utente non può scegliere
Non si può rifiutare un'automobile perchè malandata o maleodorante, non è permesso fare appunti sul ritardo nell'arrivo del taxi previsto in 3 minuti e giunto in 5 (con altrettanto esborso maggiorato), non pare lecito chiedere al conducente di attendere trenta secondi per permetterci di infilare la chiave nel portoncino di casa senza rischiare aggressioni alle spalle.
Non che i clienti si dimostrino assai più cortesi a volte, ammettiamolo, ma se bon ton significa andare un po 'al di là della semplice buona educazione meglio ricordare e ricordarci che mettere il prossimo a proprio agio, in qualsiasi situazione, è forse una delle regole principali del vivere tutti in armonia.
Viviamo una vita bon ton!

lunedì 10 ottobre 2011

Capolavoro

Come sapete credo fermamente nell'Amore, nel matrimonio e in quel sentimento senza fine che lega due persone indissolubilmente... per tutta la loro vita.
Quando alcune storie, a volte, finiscono non sempre portano solo strascichi totalmente negativi.
A volte sono spunto per veri capolavori. Come questo.
Adele - Rolling in the deep

Il cuore in borsetta

Che siano enormi shopper ultra-fashion o minuscole pochette dall'aria bon ton, le borsette di un gran numero di signore e signorine riflettono, oltre che il desiderio di una praticità utile ed essenziale, a volte ineliminabile, del portare con sè il necessario, l'ovvio ed il superfluo (stile lumachina con casetta al seguito) anche una non tanto recondita parte della propria anima, della vita, dei desideri.
La mia nonna diceva sempre che un fazzoletto in borsetta non doveva mai mancare. Oggi come ieri una vera signora avrà dunque salviette d'ogni genere ella desideri, per farne l'uso che crederà (un uso che temo a volte potrebbe far inorridire la mia amata canuta antenata!).
La modernità ci porta poi a non dimenticare gli oggetti di uso più comune: 
Il telefono, gestito possibilmente con una suoneria melodiosa evitando il gracchiare di rane nello stagno o le urla belluine di bambini festanti registrati all'ultima festa di scuola. Ricordate che il telefono andrebbe inserito in un'apposito vano proprio per potervi accedere in breve tempo senza che la borsa continui a vibrare per ore come posseduta da un poltergeist.
Le chiavi. Introvabili, inafferrabili, eternamente vaganti in quell'oceano incontrollato che spesso le sportine si rivelano essere. Suggerisco quindi di dotarle di un elegante moschettone metallico e di agganciarle internamente al un anello o ad un'asola interna alla borsa. Nel rincasare solinghe, anche tardi, non faremo fatica a recuperarle in breve tempo.
Il portafogli. Sempre ricolmo di ogni genere di foglietto, scontrino, ricevuta, disegno di infante e quant'altro possa esservi velocemente stipato e lasciato a macerare financo a divenire fossile nel corso dei mesi... Qualcuno una volta mi suggerì di dividere i documenti dal denaro, così che se mi avessero sottratto il portafogli non avrei dovuto rifare da capo i documenti. Mi fu gabbata l'intera borsetta ahimè...
Piccola trousse. L'indispensabile ci vuole: spazzolina per il capello arruffato da corsa in ufficio, burro cacao emoliente, dentifricio e spazzolino per l'igiene quotidiana, un piccolo set matita-cipria-fard per rinfrescare il trucco mattutino.
Essendo la borsetta una certa qual estensione di me personalmente le preferisco non troppo grandi, anche se capienti, da portare al polso e tendo ad abbellirle con uno dei tanti foulard della mia collezione.

La mia nonna (sempre la stessa non ve ne sono altre!) oltre a ricordarmi che la borsa andrebbe abbinata alle scarpe,  portava con sè un piccolo cuscinetto di stoffa, minuscolo a dire il vero, riempito di ovatta che ogni tanto profumava con la sua essenza preferita. Bastava una passata sul collo da cigno e un effluvio inebriante la avvolgeva come per magia. Lo faccio ancora oggi ed utilizzo un profumo che mi somiglia: una fragranza di biscottino appena sfornato che mette tanta allegria a chi mi sta intorno e che mi ricorda di portare sempre in borsetta un pezzettino del mio cuore e dei miei sogni di bambina.

giovedì 29 settembre 2011

Il bon ton del caffè


“Ti aspetto per un caffè!” Quante volte abbiamo pronunciato questa frase, e quante volte abbiamo ricevuto questo cortese invito. Per le nostre Lady's rules ovvero ciò che una vera signora non può non sapere, parliamo di bon ton del caffè.
Prendere il caffè per noi italiani è un momento quasi speciale, un attimo sospeso nel tempo in cui tutto sembra acquietarsi. Eppure preparare un buon caffè può non essere sempre facile. Ecco qualche trucchetto semplice e veloce per far sempre bella figura e sentirsi la regina della casa!
Innanzi tutto organizzate una piccola attrezzatura che riproporrete pronta e splendente ogni qualvolta vi occorrerà. Una volta che avrete definito gli elementi di base per il servizio allestirli successivamente non vi risulterà affatto complicato.

Ecco il necessario:
· indispensabile una caffettiera moka pulita e di bell’aspetto ma già utilizzata più volte
· qualche tazzina di buona porcellana, della foggia che preferite
· un piccolo bricco da latte
· un zuccheriera che si accosti stilisticamente con il bricchetto
· una alzatina o un piattino per servire i dolcetti
· tovagliolini tè meglio se di stoffa
· qualche cucchiaino piccolo e prezioso
· un vassoio tanto ampio da ospitare tazzine, lattiera e zuccheriera

Il galateo del servizio
Sarà solo e soltanto la padrona di casa a dover servire il caffè ai suoi ospiti, anche se il vassoio le potrà essere portato da persona differente. La temperatura alla quale viene servito è forse la questione più importante per un’ottima riuscita del vostro momento. Dunque dovrà essere bollete! Il calore infatti permette all’aroma di sprigionarsi in tutti i suoi meravigliosi dettagli odorosi. Ecco la ragione per la quale in Italia il bon ton permette, anzi prescrive, di servire il caffè direttamente dalla moka senza travasarlo in un altro recipiente, tipo una caffettiera di porcellana precedentemente riscaldata, così come sono usi fare ad esempio in Inghilterra.
La signora provvederà a servire il profumato infuso scuro seguendo un classico ordine delle precedenze: prima la persona di maggior riguardo, quindi le signore (per prime quelle con il maggior numero di privavere), infine i signori. Il padrone di casa verrà servito per ultimo dalla moglie appena prima di riempire anch'essa la propria tazzina.
Accanto al caffè potranno essere serviti dei piccoli dolcetti di frolla o meglio ancora dei piccoli cioccolatini sia lisci che pralinati.

Bon ton della degustazione:
Il bon ton prescrive di mantenere a destra sia il manico della tazzina che il cucchiaino con il quale si potrà mescolare lo zucchero precedentemente inserito nella bevanda con l'uso di un’apposita posatina di servizio (sassola o molletta da zucchero) mescolandolo dal basso verso l’alto. Il cucchiaino andrà infine appoggiato sul piattino.
La tazzina andrà affettata dolcemente dal manico e il caffè sorseggiato con calma e gusto.

Ricordate che:
Il caffè si serve (e si chiede) una volta soltanto e non andrebbe mai corretto con superalcolici.
Se acquistate una caffettiera nuova provvedete a preparare qualche caffè di prova (senza sorbirlo mi raccomando! Non sarebbe affatto gradevole).
Se non siete usi utilizzare la moka quotidianamente conservatela mantenendo al suo interno qualche chicco di caffè per mantenere un certo aroma di base.

Buon caffè!

lunedì 19 settembre 2011

Come organizzare un matrimonio in casa


Risparmiare e personalizzare. Ecco le due espressioni principe per l’organizzazione del un moderno matrimonio perfetto. E quale luogo potrebbe essere più meravigliosamente romantico della propria casa? Chi ha l’immensa fortuna di disporre di uno spazio sufficientemente grande (un giardino, una vecchia corte interna, una bella terrazza o semplicemente un cortile di grande fascino) potrà agevolmente prenderlo in considerazione come la location ideale, estrosa e inconsueta, per la propria festa di nozze, sfruttando gli spazi all’aperto così come i luoghi casalinghi per una festa con i fiocchi. Un ricevimento organizzato “in casa” necessita però di alcune importanti accortezze organizzative, oltre che decorative, che ben si accordino con il tenore intimo e accogliente di un festeggiamento tanto particolare. Esiste una formula magica per rendere il tutto impeccabile? Vediamo quali sono i piccoli, grandi segreti perché il vostro giorno più bello venga ricordato come memorabile e perfetto.

Fare i conti con lo spazio
Allestire un ricevimento di nozze non è certo cosa semplice. Se decidete di farlo in uno spazio vostro (o di qualcuno a voi caro che gentilmente vi offre questa opportunità) la questione potrebbe rivelarsi senz’altro più rilassante, ma certo non meno faticosa. La valutazione esatta dello spazio agibile per ospitare i vostri invitatati sarà la prima variabile su cui riflettere per comprendere quante persone possano essere effettivamente accolte senza troppi problemi, anche in considerazione della tipologia di festa che deciderete di organizzare: pranzo o cena seduti, buffet, merenda, cocktail e via discorrendo. Se deciderete di sfruttare anche i luoghi all’interno della dimora sarà bene che i piccoli grandi “tesori di famiglia” (sculture, vasi oggetti preziosi) vengano opportunamente rimossi dagli spazi messi a disposizione, per evitare che vengano incidentalmente rotti o rovinati. Potrebbe invece essere un’ottima idea disseminare l’ambiente di foto di famiglia che daranno alla giornata un sapore davvero intimo.

Attrezzature
A meno che non si tratti di un rinfresco limitato ai soli membri più stretti delle vostre famiglie, quindi ridotto all’osso, dovrete considerare l’opportunità di utilizzare tutti i piani d’appoggio disponibili per poter allestire il ricevimento. I vari tavoli potranno essere uniformati tra loro con l’utilizzo di tovaglie similari o, se preferite puntare sulla diversità, potreste create piccole aree tematiche sfruttando proprio le forme diseguali dei vari ripiani di casa ben vestiti con lini, broccati e sete di famiglia, quelli riesumati dal baule della nonna per far bella mostra di sé solo nelle occasioni più importanti.
Capita sovente però che le strutture esistenti nelle dimore private non siano sufficienti ad accogliere un gruppo ben nutrito di ospiti. In questo caso dovrete pensare a noleggiare tavoli e sedie, così come pouf e divanetti, per poter far accomodare tutti. In caso lo spazio a vostra disposizione non disponesse di aree al coperto dovrete poi pensare ad una adeguata struttura (anche i soli ombrelloni potrebbero bastare) che in caso di pioggia o solleone possa salvare la situazione. Anche per quanto riguarda piatti e stoviglieria varia converrà considerare di noleggiare tutto per evitare che vadano persi, senza volerlo, pezzi importanti dei servizio di famiglia. Se la cosa vi aggrada rifornitevi di tutta una serie di oggetti di carta o plastica: piattini, tovaglioli e piccole forchette. Oggigiorno ne esistono di carinissimi, talmente simili a quelli originali da non riuscire quasi a capirne la differenza ma con l’enorme pregio di uno smaltimento estremamente facilitato.

Food & beverage
A meno che non abbiate a disposizione una batteria di nonne, zie e prozie pronte a cucinare per tutti (al sud Italia non è certo cosa rara!) dovrete pensare di affidare la preparazione di cibi e bevande ad un catering specializzato o anche semplicemente ad un bravo cuoco che, con l’aiuto di una brigata ben organizzata saprà prepararvi un menu con i fiocchi valorizzando lo stile di un matrimonio “casalingo” con un tocco di raffinatezza. Il suggerimento è di puntare comunque sulla stagionalità delle pietanze e sulla qualità dei prodotti del territorio che soddisfano sia le pupille che le papille anche degli ospiti più esigenti. Attenzione alla praticità! Sarà proprio nel corso di una festa come questa che converrà restare sul semplice prediligendo piatti facili da gustare senza l’uso di troppe posate. Se sarete all’aperto fate attenzione all’assalto di insetti e animaletti di vario genere. Converrà pensare di servire le cibarie man mano e munirsi di graziose coperture che evitino che gli insetti continuino a posarsi sul cibo. Se avete vicino un buon ristorante potrebbe essere una grande idea rivolgersi proprio a quest’ultimo per la preparazione dei cibi e sarà comunque un supporto certo in caso di problemini dell’ultimo minuto.
Per quanto riguarda i drink limitate la varietà a poche scelte ben ponderate e tenere il tutto bene infresco fino al momento di servirlo. Cantine e frigoriferi dei vicini di casa potranno esservi di grande aiuto in questa occasione!

Personale di servizio
Saper gestire un ricevimento di nozze in casa propria è cosa non facile, in particolar modo se gli spazi di sbarazzo sono stretti e angusti. Per il grande giorno sarebbe opportuno avvalersi dell’aiuto di buon personale di servizio che sappia muoversi agevolmente anche in contesti ristretti e che possa occuparsi di controllare che tutte le vivande e i drink vengano correttamente posizionati e serviti. Se il vostro ricevimento non è numerosissimo potreste chiedere aiuto a chi normalmente gironzola per casa per aiutarvi con le faccende domestiche, cercando magari qualche supporto aggiuntivo in persone suggerite proprio dal vostro aiuto domestico. Se la festa prevede invece un buon numero di ospiti sarà necessario rivolgersi alle agenzie specializzate di ricerca di aiuto domestico che vi forniranno i profili corretti per una perfetta gestione del vostro evento. Per quanto concerne i catering, se decidete di affidarvi a qualcuno di loro, ricordate di specificare bene la vostra necessità di avere accanto personale gentile e discreto, adeguato ad un evento organizzato in forma privata. Sempre seguendo il filo conduttore di un matrimonio intimo e familiare potrebbe non essere una cattiva idea abbigliare i camerieri in modo non troppo formale in modo da dare l’impressione che siano parte integrante dell’organizzazione, ben adeguandosi al contesto.  Perfetti i pantaloni scuri e la camicia bianca sotto un elegante, lungo grembiule da sommelier. Uno stile raffinato ma non “ingessato”.

Allestimenti e decorazioni
Decidere di organizzare un matrimonio in casa significherà fare in modo che tutto si coordini con l’ambiente. Proprio per questo tutti gli allestimenti, sia dei tavoli che delle parti interne, e le decorazioni che deciderete di adottare dovranno sottolineare il gusto della vostra abitazione. Sarà meraviglioso utilizzare i doni che offre il giardino, disponendo sui tavoli alcune composizioni delicate e informali che sottolineino ed abbelliscano i vasi di famiglia o anche dei semplici contenitori come vasetti in coccio o semplici bicchieri di vetro, acquistati apposta per l’occasione. Se avete optato per un ricevimento seduto potrete poi decorare le tavole con l’utilizzo di piccole alzate anche tutte diverse, ben mescolate tra loro, che accolgano piccoli frutti di stagione molto scenografici. Fragole e ciliegie ad esempio si accordano perfettamente in un tripudio di “rossi” super allegri, così come i profumatissimi limoni rallegreranno la vista e l’olfatto dei commensali che dovessero averli come centrotavola ben adagiati in semplici boule di vetro o disposti con maestria in ciotole dal sapore retrò.
Se siete collezionisti di qualche oggetto poi (teiere, scatole, trenini) sarà questa l’occasione perfetta per far bella mostra della vostra personalissima raccolta disponendo alcuni “pezzi da novanta” sui tavoli del ricevimento.

Illuminazione e forniture elettriche
Se la festa avrà luogo durante il giorno non vi sarà alcun problema di illuminazione ma, dando un’occhiata alla statistiche, pare che un gran numero di sposini prediliga un ricevimento pomeridiano che sfoci gradualmente verso un allungamento serale.
In questo caso converrà prepararsi per tempo perché, sebbene possa sembrare assai romantico cenare al solo scintillio delle candele, questo potrebbe rivelarsi impraticabile per una serie di ragioni. Innanzi tutto il servizio potrebbe risultare alquanto disagevole creando ai camerieri non pochi problemi dovuti alla scarsa visibilità e alla poca conoscenza dell’ambiente, inoltre un’illuminazione tropo fioca potrebbe scoraggiare un minimo la conversazione. Infine puntare tutto sulle candele potrebbe rivelarsi una scelta poco accorda in caso di stravento imperante o pioggia battente. Il consiglio è di contattare quindi un professionista specializzato che con una spesa piuttosto contenuta possa fornirvi alcuni faretti supplementari o meglio ancora una scelta di luci da esterni un po’ più soft che non stonino con l’ambiente e con l’atmosfera suggestiva di una romantica notte di festa a lume di candela. Riflettete inoltre sull’opportunità di noleggiare un generatore di corrente supplementare perché avendo tutto accesso al massimo (luci, frigorifero, forno, lavastoviglie per i lavaggi last minute) il vostro quadro elettrico potrebbe non reggere…Sarà ottimo anche per coadiuvare il lavoro del catering nel caso dovesse avvalersi di forni supplementari o cucine da campo.

Vicini di casa e permessi vari
Si sa che l’Italia è il paese dei campanelli e che quel che organizza il vicino di casa è sempre esagerato, esoso, convulso. Per mettere d’accordo un po’ tutti e non ritrovarsi con i vicini dalle facce ingrugnate che bussano alla porta inferociti sollecitando il silenzio perché  “qui c’è gente che vuole dormire” sarà opportuno informare chi abita attorno a voi di ciò che avete in mente. Offrite loro qualche confetto o una piccola bomboniera e anche il più burbero dei dirimpettai risulterà addolcito. Se invece siete proprio ai ferri corti informatevi presso il vostro Comune di residenza circa le norme per l’organizzazione di feste private. E’ possibile infatti che esistano restrizioni particolari, in termini di orario e di decibel, che potrebbero creare non pochi problemi. Sarà opportuno in questo caso richiedere tutti i permessi per non ritrovarsi a dover sborsare in multe salatissime gli euro risparmiati con l’organizzazione casalinga del ricevimento. Se vicino a voi esistono problemi di parcheggio o i posti sono di difficile reperimento ricordate che è sempre possibile richiedere al comando dei vigili un permesso speciale per occupazione del suolo pubblico. Al modico prezzo di una piccola tassa e del noleggio di due cartelli stradali per la segnalazione del divieto, potrete avere a disposizioni alcuni preziosissimi metri di fondo stradale.

Assicurazione
Ospitare un gran numero di persone non è proprio facile come dirlo. Purtroppo in questo caso dovreste essere anche un po’ realisti e comprendere che, durante l’organizzazione di un ricevimento in casa, non tutto ma molto può succedere. Ecco perché forse sarebbe consigliabile affidarsi ad una buona compagnia di assicurazioni che possa riflettere su eventuali danni a cose o persone che possano occorrere in un’occasione come questa. Non si tratta di fare “i gufi” ma di prevenire con accuratezza tutti quegli imprevisti che, se accadessero potrebbero rovinare il ricordo di un giorno così meraviglioso.
Il cedimento del vecchio tavolo della nonna, la rottura di quattro dei pezzi più antichi della cristalleria ma soprattutto l’incolumità e la buona salute dei vostri ospiti sono cosa assai importante. Meglio pensarci per tempo e accordarsi con tutti i fornitori includendo ogni servizio in un contratto assicurativo che vi preservi dai danni contro terzi in modo tale da avere la mente completamente sgombra, quel giorno, per pensare solo a divertirsi e a sorridere!

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