Me...

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sabato 27 aprile 2013

10 modi per sopravvivere da sole al ristorante


E’ d’obbligo una premessa: a nessuna donna, di qualsiasi età, condizione socio-culturale o livello di emancipazione, piace essere piantata da sola al ristorante. Chi vi dice che ciò non sia vero MENTE sapendo di farlo. Se ciò non bastasse lasciare da sola una donna al ristorante, dopo interminabili promesse e divagazioni telefoniche su una ipotetica, imperdibile serata romantica è da pura denuncia, da accoltellamento rapido, da fucilazione immediata.

1) Accettate la cruda realtà
La difficoltà sostanziale di questo tipo di occasione sta nel non farsi prendere dalla tentazione di attendere a oltranza: il pacco è giunto e voi vi ritrovate SOLE e raminghe in un ristorante (ovviamente uno dei migliori della città, perché queste cose capitano soltanto in certe occasioni). Datevi un tempo massimo di attesa dopo il quale dovrete necessariamente scegliere: ordinare o battere in ritirata. Se scegliete la prima soluzione la cosa migliore sarà farlo con la nonchalance di chi pensa “finalmente sola, finalmente un po’ di tempo per me stessa, era ora!” Contemporaneamente potrete riflettere se sia meglio pensare ad una vendetta stile Attrazione Fatale (coniglio stufato in pentola) o un caro vecchio metodo alla moda di noi ai tempi del liceo, ovvero con l’utilizzo di preparazioni lassative in dosi da cavallo.

2) Non parlate da sole: 
la gente non è ancora pronta per accettare l’idea che qualcuna di noi possa avere un amico immaginario. Sareste prese per pazze e compatite in mezzo secondo, ergo: evitate come la peste.

3) Niente scene madri al telefono

oppure tutti verranno a conoscenza del fatto che vi hanno dato buca e voi, ne sono certa, volete informare il mondo solo dei vostri successi. L’eccesso di collera non dona alla messa in piega. Cominciate piuttosto a riflettere al vostro perfido piano di rivalsa che dovrete preparare con una buona dose di malefica e spietata tranquillità.

4) Rubinetti chiusi!


Vietatissimo piangere o singhiozzate rumorosamente asciugandosi guance e naso col tovagliolo (orrore!). Non guaite come piccole dobermann sacrificali alla luce della luna. Datevi un contegno e non fate scendere una lacrima, una, dal viso e se sentire scendere la lacrimuccia fate finta di aver appena messo il collirio e ripetetevi che non sarete voi a dare agli altri qualcosa di cui parlare, quantomeno non in QUEL modo!

5) Fate portar via subito il coperto in più

Sfoderate il vostro sguardo più languido anziché quello da mucca che guarda i treni passare. Ebbene sì, non siete sole, raminghe, orfane di compagnia ma donne libere, indipendenti e… favolose! Per di più affamate (e non solo di vendetta). Godetevi la cena per quanto possibile. In fondo ci vuole tempo per pensare ad una feroce rappresaglia e a stomaco pieno si riflette meglio.

6) Ricordate il detto “in vino veritas”
Una donna che mangia da sola è una visione allettante per qualsiasi “falchetto” si trovi a svolazzare nei dipressi. Un bel bicchiere di vino ben sorseggiato ha poi lo stesso effetto supersexy di una dolce promessa appena sussurrata. Occhio a non esagerare però, una donna alticcia può risultare sguaiata e, quel che è peggio, molto spesso troppo ciarliera. Quindi sì al calice, no alla magnum.

7) Cibo per la mente

Non pensate che leggere a tavola sia maleducato. In certi casi è invece la salvezza della propria autostima. Leggere, leggete, leggete quindi: menu, libri, giornali, magazine, istruzioni per l’uso di qualsiasi tipo di aggeggio abbiate in borsa (!), bugiardini dei medicinali, retro di biglietti del tram dimenticati nel portafoglio dai tempi del giurassico… basterà tuffarsi in quattro righe di testo per dare l’impressione di essere super-impegnate e lì, in quel preciso segmento spaziotemporale, proprio perché lo stavate desiderando da un secolo.


8) From A to Z.

Abbiate cura di avere sempre con voi una splendida penna, meglio se di gusto un po’ maschile. In mancanza di questa procuratevi una BIC, una piuma rubata al pennuto di piazza, un pennellino per gli occhi intriso di kajal, un pennino bagnato col rivolo di sangue che esce dalle vostre labbra serrate e… scrivete! Appunti, liste della spesa, letterine per Babbo Natale, schemi di burraco, strategie per invadere la kamchatka, poesie a tretrametro trocaico catalettico, elenco dei buoni e dei cattivi ma soprattutto una bella lista di chi non vi dovrà invitare MAI più al ristorante.


9) Parlate al telefono 

o fate finta di farlo con qualcuno che vi faccia ridere, che vi diverta e che vi faccia assumere un’espressione quanto più gioviale e rilassata. Nessuno potrà mai pensare che siete state vittima di una fregatura da appuntamento mancato.

10) Giù il sipario


L’uscita dal ristorante dovrà essere meravigliosa, superba, memorabile. Stampatevi un sorriso di soddisfazione sulle labbra, libratevi eteree nell’aria e camminate con la vostra immaginaria coda di pavone ben visibile al pubblico presente. E se il cameriere vi ha retto il gioco elargitegli una mancia cospicua. Non vi sono soldi meglio spesi di quelli impiegati per imbellettare una situazione potenzialmente disastrosa.
Ah, dimenticavo. Il giorno dopo… fatelo nero!

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domenica 21 aprile 2013

Il mio abito da sposa per le donne dell’India

Qualche giorno fa una persona mi ha parlato di questo bel progetto. Perchè non pensare di regalare un sorriso a qualcuno, seppur lontano da noi, con un gesto di autentica solidarietà

Leggete quanto mi scrive Daniela della Fondazione Fratelli Dimenticati Onlus:
Il giorno del matrimonio, giornata fra le più importanti nella vita di una donna. Non solo occasione, civile e religiosa, per coronare un amore e costruire un futuro a due, ma anche giornata in cui lasciarsi coccolare come vera principesse. 

Certo…. perché del matrimonio non esiste solo il lato religioso e il progetto di vita ma anche un aspetto più “leggero” in cui la scelta dell’abito giusto diventa un momento di condivisione con le altre donne della famiglia e, perché no, momento per risvegliare il lato romantico presente in ogni donna.

La Fondazione Fratelli Dimenticati di Cittadella (PD) è attiva nella salvaguardia dei diritti delle donne e dei minori ed in progetti umanitari volti a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni del Sud del Mondo. La Fondazione Fratelli Dimenticati opera in India, Nicaragua, Guatemala, Messico e Nepal. Uno dei progetti in corso della Fondazione propone l’acquisto di un abito low cost.

Per 200 euro si potrà acquistare un abito elegante adatto per questa giornata così importante. I modelli sono disponibili in diverse taglie ed in colori bianco e avorio. Alla pagina web del progetto si possono vedere i modelli e prenotare un appuntamento per provare i vestiti.

Il ricavato delle vendite andrà per finanziare un progetto in India, paese in cui i diritti delle donne non sono garantiti. Fenomeni come le spose bambine, l’analfabetismo e la mancanza di occupazione sono le cause che precludono una vita dignitosa alle donne, spesso considerate poco più che schiave dal marito e dalla famiglia del marito. 

Ecco quindi che il progetto della Fondazione Fratelli Dimenticati può contribuire a migliorare la vita di alcune di queste donne indiane in termini di educazione, pagamento delle tasse scolastiche e acquisto di libri e materiale per la scuola. 

E voi cosa ne pensate?

venerdì 5 aprile 2013

Mise en place colorate per riprenderci la primavera!

Ho voglia di nuovo, di colore, di allegria. Voi no?
Dunque ho deciso di invitare gli amici 
per far quattro chiacchierine e mettere qualcosa sotto i denti.
Mi lascio (e vi lascio) ispirare da quale mise en place divertente, 
senza badare troppo alla formalità della tavola 
ma per il sollazzo degli occhi e l'attenzione ai sorrisi.

Buon fine settimana a tutti!

Stylish blue

Deliziosamente creativa

Semplice e coloratissima

Raffinata ma informale

Neo-romantica