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sabato 30 ottobre 2010

Dolci o sortilegio?



Diciamocelo, Halloween qui da noi, genera un conflitto di proporzioni cosmiche.

Chi ritiene che si tratti di una mera operazione commerciale, importata da oltre oceano al solo scopo di scucire anche ai "ben pensanti europei" un buon numero di denari, e chi invece abbraccia quest'ultimo scampolo di divertimento, nel giorno del passaggio al buio autunnale, come svago momentaneo, sostenuto da una buona dose di attrazione a ciò che più spaventa: la l'oscurità, l'imponderabilità, l'orrore.

Personalmente ritengo che accogliere la festa di Halloween anche in Italia non sia cosa così sbagliata e questo per una serie di ragioni: innanzi tutto rende assai felici i bambini che, strano a dirsi per i piccoli cresciuti in città, si cimentano volentieri con zucche e zucchette nel tentativo di creare da queste volti alquanto terrificanti. Accade spesso che dall'avanzo della famosa zucca sventrata si riesca poi ad allestire un salutare desinare anche per i più restii alle verdure.
Ritengo inoltre che siano ben altri i processi commerciali che sottintendano alle "feste comandate" che noi stessi esacerbiamo. Rammentiamo ad esempio la festa dell'Assunta, meglio nota come Ferragosto, celebrata in ogni magione spesso senza che vi sia alcun rimando religioso. Di fatto senza quest'ultimo la celebrazione di tale giornata non esisterebbe affatto.

Vi è poi da chiedersi se il motivo per il quale questa ricorrenza sia entrata così prepotentemente nell'apprezzamento di tanti connazionali non sia dovuto al fatto che si tratti di festa tutto sommato carina, perfino eccitante nella parte della questua del famoso "dolcetto", assolutamente di poche pretese dato che tutto sommato basta perfino un lenzuolo con un paio di buchi all'altezza degli occhi per entrare nella parte.

Insomma, in qualsiasi modo la pensiate vi auguro di cuore una... buona notte delle streghe!

Credits: Martha Stewart

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