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mercoledì 31 ottobre 2012

Tutta colpa di Julia Roberts! Piccola storia bon ton di crostacei, molluschi e… lumache


Chi mi conosce lo sa bene, adoro i crostacei, i molluschi ed ogni altro animale (o essere vivente dotato di pseudopodi) sia commestibile, meglio se intinto in gustosi brodetti dal profumo invitante. Eppure assaporarli mantenendo un certo contegno e non imbrattare il metroquadro circostante con schizzi e rimasugli di carapace in stile esplosione termonucleare globale non sempre risulta di estrema facilità.
Basta trovarsi davanti un piattino di lumache fumanti, giustapposte nel loro piattino con i buchi, per far correre immediatamente il pensiero all’indimenticato “Pretty Woman” celeberrimo film in cui la protagonista Julia Roberts, elegantemente agghindata in abito da sera, perdeva rovinosamente la sua battaglia con les escargots à la bourguignonne, fatte volare a parabola dal piatto e finite nella generosa scollatura della signora del tavolo accanto, marchiata a fuoco dalla temperatura del guscio e macchiata a vita dall’onta del sughetto oleoso.
Di fatto sfido anche i più dediti alle 50 sfumature di qualsiasi colorazione a destreggiarsi con quello strano strumento di tortura che sembrano essere le apposite pinze che il galateo imporrebbe usate per tener fermo il piccolo animale ormai defunto e fumante prima che divenga sollazzo per il palato.
L’arnese in questione infatti è l’unico caso di pinza a pressione inversa: si allarga quando la stringiamo per serrare la morsa quando la rilasciamo, tutto così complicato che se la lumachina non sarà infilata adeguatamente rischia di certo la partenza per l’iperspazio.
Ma non solo! Gamberetti, mazzancolle, astici e conchiglie non sono certo meno difficili delle nostre amichette striscianti.
Primissimo punto per destreggiarsi con nonchalance alla tavola imbandita di questo genere di squisitezze sarà dunque conoscere e riconoscere le posate adeguate. Oltre ai classici coltello e forchetta da pesce infatti, in un’occasione nella quale siano presenti crostacei o molluschi, dovrebbero completare la tavola:
Una forchettina piccola, corta e a due punte che normalmente viene posizionata a destra del piatto e che si rivelerà essere la nostra migliore amica per poter agguantare senza problemi conchiglie e molluschi
Una lama a cucchiaio per crostacei. Questa posata, particolarmente inusuale e non sempre riconoscibilissima, è di solito molto lunga e sottile, e termina con un cucchiaino a spatola all’estremità inferiore e con una forchetta a due punte a quella superiore.
Le pinze, a volte reperibili in fogge stravaganti, servono infine per rompere gli involucri duri delle zampe e per le cheleLa questione non è tanto ascrivibile tanto ai momenti informali dove la degustazione di vongole, cozze e succulenti carapaci di crostacei grandi e piccoli potrebbe di fatto non essere un grosso problema anche se effettuato con l’uso delle mani (fermo restando che il risucchio è cosa sgradevolissima da rifuggire al massimo livello) quanto alle situazioni più formali dove, ormai tutti lo sanno, questo genere di amenità dovrebbe essere assolutamente evitata. 
Per non sfigurare al ristorante pensando che un novello Richard Gere potrebbe essere appostato dietro la felce all’entrata, sarà bene ricordarsi che tutte le conchiglie richiedono di essere mangiate con la forchetta e che le ostriche si dovrebbero tenere con la mano sinistra e mentre l’apposita forchettina brandita nella destra, staccherà il mollusco dal guscio per introdurlo nelle vostre capaci fauci. 
Se siete stati favoriti dalla sorte e avete di fronte un astice ma così sventurati da capire che il cuoco cinese, impegnato in un efferato delitto, si è dimenticato di spolpare l’animale per ricomporlo nel suo guscio così come di converrebbe in un’occasione formale, dovrete far da soli: utilizzate le mani e pinze per spezzare i gusci e cercate di rimuovere la carne con l’uso dell’apposita posata lunga dotata due punte acuminate. Dopo aver gustato la pietanza lavatevi nella coppetta lavadita cercando di non provocare il solito tsunami provocando la fuoriuscita delle fettine di limone, in alternativa utilizzate le (orribili ma quantomai utili) salviette in dotazione a molti ristoranti.

Un ultimo consiglio: evitate di infilare in bocca le zampette dei crostacei tentando di estrarvi l’inestraibile con il rischio di diventare cianotici. Meglio poco con gran gusto che poco di più con poco buon gusto.
Leggi l'articolo anche su Un Tocco di Zenzero

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