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mercoledì 28 marzo 2012

Cenerentola: un banale errore di look?

Tutte le signore e signorine bon ton dovrebbero prendere esempio dalla leggiadrìa della graziosa Cenerentola che, dismessi i panni di colf a tempo pieno dal look inadeguato, da perfetta primadonna, lasciava il bel principe con un palmo di naso proprio poco prima del dodicesimo rintocco della sera quando, un po' per necessità e un po' per protagonismo (diciamolo!) si scapicollava a spron battuto lungo la lunga scala, lasciando dietro di sè una delle vere opere d'arte della storia delle donne: la famigerata scarpetta di cristallo.
Neanche Manolo Blahnik è riuscito fin'ora a proporre un modello similare dato che presumibilmente non esiste fanciulla al modo che riuscirebbe a calzare un modello somigliante all'originale senza scheggiare contemporaneamente tacco e punta al primo passo!
Ora poi mi dicono che la questione sia ben diversa... 
Pare infatti che la favola non trattasse la questione sottolineando l'incedere soave e leggero della principessa su scarpette di cristallo bensì di pelo!
Pelo? Come sarebbe a dire?? Pare che la leggenda, tanto cara a tutte noi, sia nata per un banale errore fonetico: il termine francese "vair"  che significa appunto "pelliccia di scoiattolo" sembra sia stata scambiata con la parola "verre"  ovvero "cristallo".
Orrore! Andati in frantumi i sogni di bambina... ma anche gli incubi tutto sommato, quelli che mi vedevano tentare di calzare la scarpina da principesse di un modesto 37 dall'alto di un mio devastante 41.
Contesto, mi oppongo, mi rifiuto di crederci!
Anche Cenerentola avrà avuto il suo personalissimo ManoloBlahnikfatamadrina il quale ha sempre sostenuto che sono le scarpe a scegliere le donne, non il contrario, e sono certa che quello di Cenerentola NON fosse l'anno del fur!

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