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mercoledì 14 settembre 2011

Il bon ton dell'aria condizionata

E' settembre e fa ancora caldo. Anzi per la verità sembra che il buon anticiclone delle Azzorre si sia fatto bellamente due risate quest'anno e che, anzichè regalarci la calura estiva e giornate soleggiate nei primi mesi dell'estate, si sia destato nel periodo settembrino offrendo temperature ben al di sopra di quelle comunemente  attese.
Calore, nelle nostre città esageratamente impegnate e affollate di manager rampanti d'ogni ordine e grado, ma anche di ogni genere (maschile, femminile o neutro che sia) fa spesso rima con dolore. Soprattutto per signore (perdonate l'allitterazione).
In periodi di afa estrema infatti sono spesso gli uomini ad avere lo scettro del potere nelle manovre legate alla gestione dell'aria condizionata facendo spesso subire sl genere femminile temperature bubpolari degne di una visitina a Oslo nei mesi bui.
Mercurio bassissimo e stallattiti da era glaciale e le signore si adirano, e non poco! 
Non so dire a quante discussioni io abbia assistito nelle quali entrambe le parti brandivano il "ditino" nell'aria incolpando l'altro di ridurlo ad uno straccetto affatto pieno di salute, per la lama di freddo che giunge proprio dritta dritta sulla cervicale o per un sempre poco gradevole abbassamento di pressione dovuto all'eccessivo aumento della temperatura (senza contare gli effluvi poco simpatici dovuti ad un'abbondante sudorazione).
Lotta atavica mi verrebbe da dire, o almeno riconducibile all'utilizzo delle moderne macchine per la modifica delle condizioni climatiche interne.
Che fare dunque per sopravvivere nella giungla dell'aria condizionata? Il consiglio è sempre lo stesso: usare un po' di buon senso e di bon ton.
Innanzi tutto sarà meglio riflettere su di un uso ecologicamente responsabile anche dei climatizzatori, evitando eccessi di ogni genere che non servono ad alcuno. In secondo luogo bisognerà trovare un accordo e negoziare una temperatura umana con tutti i protagonisti della diatriba cerando quel delicato equilibrio tra chi aspira alla cella frigorifera e chi indosserebbe spiarpa e cappellino anche in piena estate. Una volta trovato l'accordo le signore freddolose potranno sfoggiare stole e sciarpette ricche di charme, e non prive di un certo stile, per non eccedere nelle lamentele lagnose con i colleghi o con i maschietti di casa, mentre i signori uomini si premureranno di modificare un pochino la temperature a favore del genere femminile con uno slancio di gentilezza e galanteria che fa ancora oggi una bella differenza.
Anche perchè in fondo la virtù sta nel mezzo... e tutto sommato anche la salute.
Ricordiamo di ringraziare chi fa, nei nostri confronti, un gesto di tale apertura.

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