Me...

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mercoledì 23 ottobre 2013

Fino a venti minuti non è vero ritardo


Se, per quanto ci proviate, davvero non ce la fate ad arrivare in orario, dovrete imparare la sapiente arte della scusa per cercare di limitare i danni di un catastrofico ritardo. 
Se per gli impegni “di piacere” vi sono innumerevoli pretesti, non si può dire altrettanto per gli impegni professionali che richiedono ben altra attenzione. Spaccare il secondo non è mai elegante quando si tratti di eventi più o meno mondani nei quali volete davvero farvi notare. Invece se non volete rischiare un rimbrotto da parte del capufficio che vi attendeva per stampare la presentazione (importantissima, importantisssssssima!) per il nuovo cliente, lunghe e snervanti attese dal dottore per aver saltato il vostro turno e quindi perso l’attimo, o una tirata d’orecchio della maestra per non aver recuperato in tempo il pargolo, ricordate che ad alcuni impegni non si può, NON SI DEVE arrivare tardi.
Le scuse usuali comunque non funzionano più. 
Tutte trite e ritrite, spremute come limoni da una nutrita quantità di signore. Bisognerà dunque adattarsi ai tempi moderni e tirar fuori qualche coniglio dal cilindro, uno tutto nuovo, con un pensierino quanto più adatto all’occasione e soprattutto verosimile.

Ricordate la regola fondamentale: le prime a credere a ciò che state raccontando dovete essere voi.!

Adattate la realtà alle vostre esigenze senza però manipolarla eccessivamente (o verrete scoperte in men che non si dica). Convincetevi che la cosa sia andata davvero, assolutamente in quel preciso modo.
Le scuse più strampalate oltre a reggere il tempo di un sussulto sono facili a dimenticarsi (da chi le racconta) ma rimangono impresse come marchi a fuoco nella mente degli interlocutori, che le racconteranno in pubblico nei momenti più imbarazzanti, con la conseguenza di un’accelerazione subitanea del polso e una gocciolatina fredda fredda lungo la schiena.

Fino a venti minuti il ritardo non è vero ritardo, almeno non per una donna.
Perfino all’università esiste il classico quarto d’ora accademico e voi che siete maestre nel farvi desiderare vorrete essere da meno?
Da venti a quaranta minuti non siete in orario, questo è certo
La tattica davvero perfetta è quella di rabbonire gli astanti con una sfilza di complimenti: «Ma buongiorno Lucia! Che bello vederti! Certo che vicina a te io sparisco letteralmente, sei in super forma!». Nessuno resiste ai complimenti se ben assestati.
Nel frattempo ci infilerete dentro qualche scusa con grande nonchalance: «Sono davvero felice di essere qui, arrivare è stato un vero incubo, oggi sono tutti impazziti, sembrano zombie che camminano».

Da quaranta minuti a un’ora, fate un’entrata spettacolare
Tutti devono vedervi perché tanto un ritardo del genere sarebbe comunque impossibile da far passare sotto silenzio. Se ad attendervi è qualcuno dell’altro sesso cercate di essere sexy e affascinanti quanto più possibile: slacciate un bottoncino della camicetta, scompigliate i capelli, mordicchiatevi le labbra per renderle più colorite. Sorreggete il cappottino e la borsa in una stessa mano e tendete adoranti l’altro braccio verso il vostro pubblico, brandendo possibilmente un bel paio di occhiali.
Più il vostro arrivo sarà scenografico e clamoroso, più darete l’impressione di essere importanti e super VIP.  Che si sappia: tutti vi cercano, tutti vi vogliono... il ritardo non è il vostro ma è stato causato dallo stuolo di fans, ammiratori, seguaci, adoratori e spasimanti. Impossibile incolparvi. 

Oltre un’ora. Fate chiamare dalla segretaria
ovvero un’amica disposta a calarsi nel ruolo. Sarà chiaro a tutti che vi era assolutamente impossibile evitare il contrattempo.

Comunque il ritardo davvero importante, quello fuori tempo massimo, non può avere troppe scuse, non servirebbero a molto. Ricordate che il giro dell’orologio equivale a un esponenziale giramento di scatole di chi vi stava attendendo. Meglio lasciar sbollire la cosa e defilarsi in buon ordine per non rischiare di diventare il bersaglio di stoccate dritte dritte a centro schiena.

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